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Vita da sicario - Recensione - PS Vita

Creato il 03 luglio 2013 da Intrattenimento

Uno dei giochi indie più violenti, frenetici e trasgressivi arriva su PlayStation 3 e Vita con qualche piccola novità

Sono passati diversi mesi da quando Hotline Miami ha debuttato su PC, e da più parti l'action del duo svedese dietro l'etichetta Dennaton Games è stato considerato uno dei titoli più coraggiosi, trasgressivi, pieni di personalità e squisitamente punk che il sottobosco indipendente abbia partorito negli ultimi tempi. È un gioco tutto incentrato sulla violenza, fisica ma anche psicologica, espressa in maniera perfettamente coerente attraverso ogni mezzo a disposizione degli autori, dalla grafica e dalle musiche fino al gameplay martellante, veloce e ossessivo. All'orizzonte c'è già un seguito più corposo e articolato, Hotline Miami 2: Wrong Number, ma nel frattempo Söderström e Wedin hanno portato il capitolo originale su PlayStation 3 e Vita. L'obiettivo del team è ovviamente quello di arrivare a chi ha mancato l'appuntamento con la versione PC, ma la possibilità di giocare ovunque e in qualsiasi momento potrebbe rappresentare un ottimo incentivo anche per i vecchi fan.

Un telefono bollente

Trattandosi di un porting "miniaturizzato", Hotline Miami mantiene sulle console Sony gli stessi e identici contenuti della versione PC, lasciando il giocatore in una disturbante Miami di fine anni '80. La storia, volutamente criptica e frammentata, prende forma a pizzichi e bocconi, attraverso flashback e sequenze in cui gli eventi, così come la salute mentale del protagonista, sono messi costantemente in dubbio. Ogni missione viene introdotta da una misteriosa telefonata con un interlocutore che ordina all'utente di recarsi nel posto X e "dare una ripulita". Non di quelle che si fanno con strofinacci e detersivi, sia chiaro.

Vita da sicario
In ciascuno dei livelli bisogna farsi strada a suon di pugni, mazze da baseball e fucili a pompa, spedendo al Creatore ogni bodyguard, ogni poliziotto e ogni cane da guardia presente in questo o in quell'edificio. La differenza più ovvia ed evidente tra la versione PC e quella console sta nei controlli: i due stick analogici prendono così il posto di mouse e tastiera, ma le dimensioni degli stick da un lato e quelle dello schermo dall'altro rendono molto più difficile mirare con precisione. Quasi impossibile nelle sequenze più concitate. Si tratta di limiti legati alla piattaforma e a cui gli sviluppatori hanno provato a rimediare attraverso il sistema di puntamento automatico, già presente nella versione per PC ma che su Vita diventa a dir poco imprescindibile. La pressione di un tasto permette infatti di agganciare il nemico più vicino, colpendolo da lontano o affrontandolo meglio negli scontri corpo a corpo. Volendo è anche possibile selezionare un determinato avversario toccandolo semplicemente sullo schermo, cosa che rende più intuitivo pianificare un assalto: prima di fare irruzione in una stanza si può ad esempio bloccare la mira su uno dei nemici presenti, travolgere e mettere K.O. una guardia appostata dietro la porta e freddare il compare con la semplice pressione di un tasto. Spostare una mano per utilizzare il touchscreen diventa invece proibitivo quando bisogna passare rapidamente da un avversario all'altro, ed è proprio nei momenti di maggiore tensione che emergono i problemi di un sistema di puntamento che in molte occasioni finisce per agganciare l'avversario "sbagliato". Se da un lato affidarci al sistema di puntamento ci ha permesso di realizzare complesse e articolate combo, dall'altro ha rappresentato anche la causa di molte arrabbiature, amplificando in questo modo la forte componente trial&error del gioco.

Miami in bianco e nero

Hotline Miami per Vita eredita dalla versione PC un codice non pulitissimo, tra qualche bug qua e là e un sistema di collisioni che in certe circostanze fa i capricci: quest'ultimo caso lo si nota soprattutto se si è troppo vicini al nemico negli scontri corpo a corpo, con la conseguenza che le hitbox non si incrociano e i colpi vanno clamorosamente a vuoto. Niente di eccessivamente grave o che non fosse già emerso qualche mese fa, sia chiaro, ma anche questo contribuisce ad aumentare il numero di "restart" sfortunati. In quanto a nuovi contenuti c'è davvero poca carne sul fuoco: fatta eccezione per il supporto al cross-play e al salvataggio tramite cloud, la novità grossa, per così dire, è rappresentata da Russel, una nuova maschera che è possibile indossare all'inizio di una missione. Tuttavia, dove le altre conferiscono perlopiù abilità e potenziamenti, questa maschera a forma di toro applica un filtro grafico à la Shindler's List, dove tutto è in bianco e nero fatta eccezione per le macchie di sangue.

Vita da sicario
Giocare Hotline Miami in questo modo è intrigante per i primi minuti, ma passato l'effetto novità abbiamo preferito di gran lunga tornare alla versione "a colori", anche perché in certe occasioni diventa difficile notare i nemici immobili all'interno di uno scenario ricco di oggetti ma completamente in bianco e nero. Infine, la versione per Vita permette di sbloccare il capitolo EXPOsed, livello bonus che su PC era fruibile solo da chi aveva preordinato il gioco (o attraverso un piccolo escamotage): si tratta di uno scenario speciale che gli autori realizzarono appositamente per l'Eurogamer Expo e ambientato... all'Eurogamer Expo. Hotline Miami - Trailer di lancio PlayStation Network
Vita da sicario - Recensione - PS Vita
Hotline Miami - Trailer di lancio PlayStation Network

In quanto a contenuti inediti, questo per PlayStation 3 e Vita si è dimostrato un porting particolarmente svogliato. La sola vera novità è rappresentata da un filtro grafico attivabile indossando una maschera, ma per il resto gli sviluppatori si sono limitati a convertire il gioco così com'era su PC. Bug e imperfezioni comprese. Il gameplay viene in larga parte salvato da un sistema di puntamento che non è perfetto ma che mette sicuramente una pezza alla minore precisione degli stick analogici, mentre dal punto di vista estetico e sonoro resta meraviglioso, coinvolgente ed elettrizzante anche sul piccolo schermo della console portatile. Su Vita, Hotline Miami è ancora l'esperienza viscerale e divertente che in molti hanno già apprezzato nei mesi passati, un acquisto obbligato considerando soprattutto quanto poco la console stia offrendo in questo periodo.

Vincenzo Lettera
Vincenzo Lettera
@letteraV

Pro

  • Frenetico, divertente e trasgressivo
  • Colonna sonora fantastica (giocare con le cuffie è un obbligo morale)
  • Ottima conversione su Vita

Contro

  • Qualche bug ereditato dall'originale
  • Quasi nessuna novità in quanto a contenuti

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