Iniziava per me, in quel momento, una lunga avventura.
Potevo presagirlo, assaporarlo.
Fu il mio amico di New Delhi Pardeep Kumar ad aprirmi le strade per vivere a stretto contatto con il vero stile di vita indiano, fatto di famiglie allargate, villaggi dove tutto si muove attorno ad una vita semplice, regolata dai ritmi della natura, dove è il sole a decidere quando è il momento di uscire dal letto e mungere le bufale, e quando è necessario fermarsi e ripararsi all'interno delle case e attendere che cessi la calura.
Sedevo nelle case, assieme alle donne. Consumavo pasti gustosi, veri manicaretti riservati agli ospiti e alle grandi occasioni.
Intanto, si era sparsa la voce che sapevo predire il futuro non leggendo la mano come fanno gli astrologi indiani con una precisione sbalorditiva ma, attraverso la lettura dei tarocchi. Non capivo proprio perché la gente venisse da me, ma, si sa, chi viene da lontano forse conosce qualcosa in più ...
Le immagini riportate sulle carte sono un vero messaggio universale compreso anche da gente semplice e analfabeta. Per chi mi consultava tutto questo era strano, insolito, ben diverso dai segni "misteriosi" che i loro astrologi di fiducia tracciavano sulla carta e che davano vita a responsi inoppugnabili.
L'indice della mia popolarità ebbe un'impennata quando predissi la nascita prematura e quindi di grande pericolo di vita, di un figlio di sesso maschile, in una famiglia che vantava origini nobili e che aveva grande peso a Rewari, nello stato dell'Haryana. Tutto accadde come previsto e, a quel punto, la gente sostava in fila davanti al cancello della casa che mi ospitava fin dal mattino all'alba.
Questo per me era un enorme stress perché al mattino mi piaceva oziare e osservare la vita che si animava all'interno della casa. I miei occhi volevano seguire attenti e curiosi quei rituali così nuovi per me, mentre lo scrosciare dei rubinetti annunciava che è il momento della raccolta della riserva quotidiana di acqua per la famiglia, e ogni recipiente a disposizione viene riempito fino all'orlo, il canto del Gayatri Mantra risuonava in ogni casa per ricordare che le azioni di quella giornata sono rivolte a Dio.
Gli indiani non comprendevano il mio ritmo di lavoro perché sono soliti consultare l'astrologo soltanto al mattino.
Pian piano venimmo a una mediazione: iniziavo a lavorare per loro alle otto.
Fu questo un fantastico modo per comprendere a fondo cosa si celava sotto i coloratissimi veli indossati dalle donne: speranza di costruire la casa, di avere un figlio maschio, di avere sufficiente denaro per organizzare un ottimo matrimonio alle figlie femmine.
Le ragazze che mi consultavano volevano la certezza che l'uomo che le avrebbe prese in moglie le avrebbe amate e che la futura suocera sarebbe stata contenta di loro!!! Una di loro vive oggi in Italia, a Roma, e ho la certezza che la mia predizione si è avverata: suo marito la ama.