“Voglio fare la scrittrice”. È la fatidica frase che ha determinato il mio percorso personale. Mi ricordo che avevo 4 anni quando ho pronunciato solennemente queste parole; c'era mia mamma lì seduta a tavola e io, entusiasta di aver appena imparato a leggere, ho fatto la mia scelta. A dieci anni continuavo a voler fare la scrittrice e, nonostante le innumerevoli professioni (tutte egualmente dignitose), mi ritrovavo sempre a credere che il mio futuro fosse quello. A 14 anni ho cominciato pure ad immaginare che tipo di scrittrice sarei stata: una tizia schiva, che si rintanava in qualche bar a prendere spunti, una con lo stile maledetto di Baudelaire. A 22 anni (sì, ok, quasi 23) mi sono resa conto che in piena adolescenza si pensa a un sacco di minchiate, e la storia che io potessi diventare la neomaledetta è ancor più ridicola. Altro che Fleur du mal. Ma nonostante mi siano passati tutti gli sbalzi ormonali che solo una ragazzina può avere, è rimasta quella voglia di scrivere e raccontare attraverso le parole e le immagini.
Io persevero, e mi ostino a pensare che un giorno diventerò davvero una superscrittrice – supergiornalista. E allora comincio dal mio piccolo microcosmo, dal mio miniuniverso; e comincio a scrivere di ciò che so, scrollandomi di dosso tutta quella superbia che molto spesso ci viene propinata da quei sotuttoio. Comincio da me ed è un piccolissimo consiglio che posso dare a tutti coloro che vogliono scrivere. Non sono un'esperta, ma per la mia personale esperienza, posso dire con una buona dose di certezza che, prima o poi, la nostra passione viene ripagata. Sì, perchè quando noti che le persone ti leggono e, a volte, ti citano, beh è proprio in quel momento che senti di aver ricevuto il tuo piccolo compenso. Che sia composto da pezzi da dieci euro o da semplici sorrisi e allusioni al tuo ultimo pezzo, senti che la tua voglia di raccontarti è arrivata anche agli altri. E questo ti da' la voglia di continuare a crederci.
Voglio fare la scrittrice, e se questo richiede anni di gavetta e lavori a tempo determinato, beh, io sono pronta. Magari non è allettante, ma un grande obiettivo, spesso, richiede anche un grande sforzo. Richiede molti rospi da digerire e da mandare giù con chili e chili di bicarbonato. E mentre continuo a scrivere, stampo altri curriculum. E compro un paio di scatoloni di bicarbonato.
COMMENTI (1)
Inviato il 07 maggio a 20:12
Scrivi bene, continua così.