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Vita dopo vita di Kate Atkinson

Creato il 15 maggio 2014 da Vanessa Valentinuzzi

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Titolo: Vita dopo vita
Titolo originale: Life after life
Autore:  Kate Atkinson
Traduttore: Alessandro Storti
Editore: Nord
Prezzo: 18,60 €
Data di uscita: 22 maggio 2014
Genere: romanzo
Pagine: 534

 

Se avessimo la possibilità di rivivere più volte la nostra vita, riusciremmo a migliorarla? Saremmo in grado di cambiare il nostro destino, di effettuare scelte diverse? E se potessimo addiruttura alterare il corso dell storia? Questa la serie di domande che suscita la lettura dell’intrigante e coraggioso libro di Kate Atkinson. Una storia dickensiana per la complessità della trama, narrata con una tecnica che sfida ogni logica narrativa, viaggiando indietro e avanti nel tempo nella vita della protagonista: Ursula Todd.

Il libro si apre con una scena scioccante: siamo negli anni Trenta, in Germania, Ursula entra in un caffè e spara al Führer. Subito dopo,  «molte altre pistole vennero sfilate di scatto dalle fondine e puntate verso di lei. Un solo respiro. Un solo sparo. Ursula premette il grilletto. Caddero le tenebre.» Poi, il romanzo inizia di nuovo: una bambina è appena nata, siamo nel 191o, ma muore dopo qualche istante soffocata dal cordone ombelicale. «Il cuoricino. Un piccolo cuore indifeso che batte all’impazzata. Fermato all’improvviso, come un uccellino caduto dal cielo. Un solo sparo. Caddero le tenebre.» Quella stessa notte, nasce una bimba, il medico riesce a salvarla tagliando il cordone ombelicale che la stava per soffocare.

La vita di Ursula Todd da questo momento sarà segnata dalla morte, che aleggia in tutto il romanzo, e dalla rinascita. Seguiremo le vicende della bimba nella sua idilliaca casa di campagna alle porte di Londra, Fox Corner, dove vive con la ricca famiglia: la mamma Sylvie, il padre Hugh e i fratelli: Maurice, Pamela, Teddy e Jimmy. E dove a volte fa incursione l’eccentrica e irresistibilmente simpatica zia Izzie. Ma su di lei cadono le tenebre infinite volte: annega a Cornish beach, scivola da un tetto, soffoca dopo che il gatto si addormenta su di lei, contrae un’influenza letale. Tuttavia Ursula, inizialmente, non ha coscienza della propria morte. Cade in un buio profondo, ma dopo l’oscurità la sua vita continua, e prende delle strade diverse che cambieranno completamente il suo destino. In alcune pagine Ursula subirà una violenza sessuale da un ospite americano, nel giorno del suo sedicesimo compleanno. Ma nei capitoli successivi la ritroveremo forte e decisa mentre liquida con successo le avances di quello stesso ragazzo, salvandosi dallo stupro. In alcuni capitoli Ursula frequenta l’università e e poi si reca in Germania dove diventa amica di Eva Braun. In altri la vedremo ventenne, sposata con un uomo che però la picchia fino ad ucciderla. Nel frattempo, la società che la circonda si avvia verso gli orrori della guerra, le atrocità della Germania nazista di Hitler, le persecuzioni antisemite, e i bombardamenti su Londra sotto i quali la nostra eroina perirà di nuovo.

Una morte reiterata, quella di Ursula che incarna le infinite possibilità di un personaggio all’interno di una storia, ma anche la fragilità di una umanità fatta a pezzi dalla guerra. La narrazione è spezzata perché i disastri delle due guerre mondiali hanno segnato irreversibilmente il mondo moderno. La rinascita di Ursula è una speranza di rinnovamento.  L’idea confortante che esitano sempre altre possibilità, e che si possa non solo migliorare la propria vita, ma riuscire a proteggere coloro che amiamo.

Il romanzo è un’indagine ed un continuo interrogarsi sul rapporto tra destino e volontà, e sul concetto dell’”amor fati”, amore del destino. Si tratta di una locuzione latina usata da Nietzsche per definire il corretto atteggiamento del superuomo che accoglie il suo destino, al quale non può sottrarsi, accettando l’inevitabile andamento delle cose. «La mia formula per la grandezza dell’uomo è amor fati: non voler nulla di diverso né dietro né davanti a sé per tutta l’eternità.», scrisse il filosofo. Nel libro Ursula si confronterà con questi dubbi etici, cercando di capire se sia giusto accettare con gioia ogni volta la propria morte, e come gestire questo suo dono. 

Scritto magistralmente, in un inglese impeccabile e musicale, Vita dopo vita è un romanzo sorprendente, che incanta con la sua prosa raffinata e pone quesiti morali estrememente interessanti. Considerato un capolavoro da scrittori come Gillian Flynn e Hilary Mantel, osannato da Janet Maslin sul New York Times, salutato come un capolavoro dal Wall Street Journal, il libro è davvero potente. L’unica parte che mi ha lasciato perplessa è quella del bombardamento su Argyll Road, dove forse ci si poteva dilungare di meno.

Kate Atkinson è nata a York e vive a Edinburgo dove insegna letteratura e lavora come sceneggiatrice teatrale. Ha scritto otto romanzi e una raccolta di racconti prima di Vita dopo Vita, che le è valso il Costa Award nel 2013. In Italia, Einaudi ha pubblicato I casi dimenticati e Un colpo di fortuna. Per Frassinelli sono usciti Dietro le quinte al museo e Lontana dal mio giardino. Dal 2011 è Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico per meriti letterari.

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