Figlio di un guru eretico del Sikhismo (poi divenuto filosofo dell’Eta dell’Acquario). Attore di Bollywood. Quindi icona della Tv italiana – dalle fiction di
Il 9 dicembre a Mumbai il simpatico attore panjabi Kabir Bedi riceverà infatti dalle mani dell’ambasciatore italiano in India, Giacomo Sanfelice di Monteforte, il cavalierato dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, simbolo dell’affetto che l’Italia gli dimostra da decenni (e di cui l’attore si dichiara orgoglioso in questa recente intervista al Times of India).
Da molti anni Kabir Bedi è sotto i riflettori nel nostro Paese, eppure ben pochi conoscono davvero la sua storia e le sue radici. Bedi nasce nel 1946 nell’antica e affascinante città di Lahore, che all’epoca era ancora “British India” mentre oggi è inserita – con una parte del Panjab – nel territorio pakistano. Il Panjab (la regione indiana che, con il Bengala, soffrì maggiormente la partition fra India e Pakistan, venendo spezzata in due) è la terra di origine di una religione indiana minoritaria ma ormai ben nota anche in Occidente: il Sikhismo. Questa religione nacque fra il XV e il XVI secolo da una confluenza di elementi culturali induisti e islamici propugnata da un mistico, Nanak, che divenne poi il primo Guru della comunità dei Sikh. Da allora i Sikh ebbero altri nove Guru (“Maestri”) l’ultimo dei quali, Govind Singh, nel 1708 dichiarò che non avrebbe avuto successori e trasferì ogni autorità spirituale al libro sacro della comunità, il Guru Granth Sahib.
Nel nostro Paese infatti Baba Bedi si trasferì per lungo tempo a partire dal 1972, fondando centri di meditazione e Terapia Vibrazionale il cui lascito sono i numerosi libri su di lui tutt’ora circolanti nel nostro Paese
Baba Bedi aveva chiamato suo figlio “Kabir” proprio perché Kabir fu un poeta mistico del Medioevo indiano che propugnava un rapporto diretto con Dio al di là delle differenze fra le religioni (una selezione di poesie mistiche di Kabir si trova nel volume Mistici indiani medioevali edito da Utet).
Il giovane Kabir decise invece di intraprendere altre strade: anziché la via spirituale scelse l’arte, diventando attore di teatro (a partire da ruoli come l’Otello di Shakespeare). Nel corso degli anni è poi passato al cinema, recitando in decine di film di Bollywood ma anche in Occidente, finché, dopo aver raggiunto il padre in Italia, venne notato dal regista Sergio Sollima che lo scelse, nel 1976, per la prima, ineguagliata serie tv di Sandokan (che ha avuto poi dei sequel non all’altezza). Come il padre, Kabir Bedi non ha disdegnato l’impegno politico, in particolare per i diritti umani in Birmania, diventando un supporter di Burma Campaign UK.
Ormai affermato anche negli Usa, Kabir Bedi è fra l’altro membro della Academy of Motion Picture Arts and Sciences, cioè l’organismo che ogni anno attribuisce i Premi Oscar.