Vita in Congo: una testimonianza Tickleframe
Si terrà sabato 25 gennaio alle ore 16 presso il Museo Nazionale della Fotografia Cinefotoclub di Brescia in Via San Faustino, 11/d a Brescia l’incontro “Vita in Congo: una testimonianza”.
Nel 2011 nasce l’Associazione SFERA, acronimo di Sviluppo Fraternità Educazione Responsabilità Accoglienza su iniziativa dell’Arcivescovo Mons. Vincenzo Zani, sottosegretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica ed Ennio Franceschetti presidente di Gefran SPA e di altre realtà bresciane.
L’attenzione dell’Associazione si concentra sulla situazione della Repubblica Democratica del Congo dove, a causa delle guerre e dello sfruttamento senza scrupoli delle immense risorse che il paese offre, la povertà e la condizione umana in generale ma soprattutto quella femminile ed infantile è ai gradini più bassi al mondo: basti solo pensare che un bambino su quattro non arriva a compiere cinque anni.
Per la realizzazione di un complesso scolastico e di formazione, Claudio Ceni viene inviato con un collega per studiare la fattibilità del progetto nell’aprile 2012 nella Repubblica Democratica del Congo, prima a Kinshasa, la capitale, e successivamente a Kikwit città a circa 600 Km. dove dovrà sorgere il centro.
Pur con le difficoltà ambientali dettate dall’ostilità verso l’uomo bianco che rende pericoloso avventurarsi per le strade del Congo e, anche per questo motivo, con un’attrezzatura ridotta all’osso, Ceni ha provato a documentare il vissuto in questi suoi giorni di permanenza, che vuole avere come unico scopo la testimonianza della realtà, o meglio dello spicchio di realtà che è caduto sotto i suoi occhi, di un paese cosi travagliato ma anche così lontano dalle nostre cronache, come spesso accade a questo come ad altri paesi, periferia del mondo di oggi.
Gli scatti sono spesso rubati o dall’automobile o dai luoghi in cui era ospitato e per questo motivo sottolineano la distanza fra il suo, il nostro, mondo e la vita che scorreva intorno a me così vicina eppure cosi lontana. Questa frattura ha potuto ridurla talvolta, sentendosi finalmente coinvolto nella realtà che lo circondava, ogni volta che i bambini ed i ragazzi, con la loro semplicità e curiosità cercavano il suo obiettivo per la gioia di rivedersi un’istante dopo, come per magia, nel dorso della camera fotografica.
Vita in Congo: una testimonianza Tickleframe