Magazine Diario personale

Vita storie e pensieri di un aGLieno (tutta colpa della RAF)

Da Lupussinefabula
Royal Air Force Tornado GR4

Royal Air Force Tornado GR4 (Photo credit: Defence Images)

Un aGLieno si svegliò un mattina esausto, come se non avesse dormito per tutta la notte; alzò un braccio, cercò di muovere una gamba, ma li sentiva staccati da sé stesso, come se non rispondessero. Si guardò attorno e si ricordò di essere ancora legato al taGLiere che gli aGLi taGLIa (non taGLIare la tovaGLIa, la tovaGLIa non è un aGLIo e taGLIarla è un grande sbaGLIo… ve la ricordate? ce la facevano imparare in prima elementare per imparare la GL, ma torniamo al nostro racconto…).

Vedendosi incatenato al taGLiere, l’aGLieno si sentì mancare, ma comprese di doversi fare coraggio; là, di fronte, stravaccato su una seggiola della cucina, un omone tipo Obelix con tanto di boccale in mano, che russava come dopo una sbornia con una bolla che si gonfiava e si sgonfiava assecondando il respiro pesante, sul naso.

Nel vedere l’omone, l’aGLieno si ricordò di quanto gl iera accaduto la sera precedente.

Si era allontanato dalla ORTO_base, in perlustrazione con la sua Aglio-matic, quando era incappato in un concerto di Raf, a cui partecipavano anche le pattuglie della RAF. I pitoti (oh scusate, volevo dire piloti!) della RAF, nel sentire l’odore dell’aGLIeno, iniziarono a dire ‘Ucci ucci sento odore di aGLIenucci’ e iniziarono a librare gli aerei in volo, lasciando che il cantante perdesse il suo Self Control da solo, sotto le luci dell‘Infinito palco su cui cantava. Dopo quel concerto nessuno seppe più niente di lui, qualcuno disse che iniziò a sentirsi uno strano battito animale e che fece un grande salto. Fu portato in ospedale per inevitabile follia.

Rock in Rio Lisboa 2008 Rodrigo Sá

Rock in Rio Lisboa 2008 Rodrigo Sá (Photo credit: Rodrigo Sá)

Ma torniamo alla nostra storia.

I pitoti della RAF (oh ma questo lapsus non mi vuol proprio abbandonare!) inseguirono l’aGLIeno a destra manca e dirotta e inversa, mentre l’aGLIeno si pentiva di non aver mai ascoltato i consigli di sua madre, buona donna, pluri-premiata ammiraGLIa della flotta del suo pianeta,che prima della missione spaziale gli aveva raccomandato di mettersi un po’ di deodorante ogni mattina, in modo da non farsi notare nei cieli della Terra…

Proprio mentre pensava queste cose, si trovò tra le mani dell’omone che guidava l’aereo della RAF e poi… non ricordava più nulla.

Si era risvegliato proprio ora, legato sul taGLiere in quella squallida cucina.

E solo ora notava alcuni pezzi di altri aGLIeni sparsi sul taGLIere… forse aveva evitato di fare la stessa fine perché il pilota della RAF era ubriaco e non aveva terminato di taGLIarli tutti…

Gli venne in mente di avere in tasca il deodorante, con immensa fatica riuscì a spruzzarsene un po’ addosso.

Quando l’omone pilota si svegliò, si avvicinò a lui, ancora legato al taGLiere, e brontolò qualcosa in una lingua sconosciuta. Lo liberò, e lo buttò in uno scatolone. Forse perché non puzzo più- pensò l’aGLieno- e ringraziò di avere avuto con sé il deodorante in quell’occasione, proprio come gli aveva raccomandato sua madre.

Scriverò un diario- disse l’aGLieno ai suoi compagni di missione quando ritornò all’ORTO_base. Lo intitolerò ‘Vita storie e pensieri di un aGLieno’.



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