Vita sì o vita no su Marte? Il mistero si infittisce invece di diradarsi grazie ai dati ricavati dal perfezionatissimo rover di Nasa Curiosity, da oltre un anno sul pianeta rosso con i suoi 10 strumenti scientifici, un vero e proprio laboratorio.
Non stiamo parlando di acqua, ma del metano. Che nel passato, moto passato, Marte avesse sulla superficie acqua allo stato liquido è oramai un certezza assoluta: segni di fiumi e fiumiciattoli che scorrevano, laghi, erosione di rocce da liquido che scorre impetuosamente, è stato trovato di tutto compreso il gesso che, senza H2O, non si forma proprio.
Questa volta è il metano che fa venire dei gran mal di testa agli scienziati Nasa e non. Composto da carbonio e idrogeno è abbondante nel sistema solare. Addirittura Titano, la maggiore delle lune di Saturno, ne è ricoperto. Può essere di origine naturale, dovuto a fenomeni geologici, e allora va bene nessun problema, ma può essere creato da esseri viventi. Famose le tante mucche tedesche che inquinano più delle automobili con il loro metano prodotto naturalmente. Su Marte si cerca più modestamente quello prodotto da batteri che, nel 2003, si pensava di aver trovato. Dall’orbita dei vari satelliti che circondano da anni Marte, si era trovata una serie di “piume” di metano molto chiare nell’atmosfera tenute di quel pianeta, su cui ora ribadiscono la loro opinione i ricercatori che allora le avevano illustrate alla comunità scientifica.