A Parigi "Titinu", durante un primo viaggio, quando ancora era studente, conobbe e frequentò antifascisti quali Emilio Lussu, Leo Valiani e Nicola Chiaromonte, rapporti che si consolidarono quando vi si trasferì definitvamente insieme alla moglie Ruth nel 1938. Nel 1939 collabora con la rivista antifascista Giustizia e Libertà dove pubblica un disegno riportante l'Italia sotto la croce uncinata inizialmente attribuito ad un altro artista, che fu all'origine della segnalazione alla polizia politica e per il quale fu emessa una dichiarazione di arresto nel caso fosse rientrato in Italia. Ma Nivola e sua moglie non rientrarono mai definitivamente in Italia, e dopo un iniziale periodo di instabilità economica si stabilirono definitavmente a New York. Anche nella terra d'oltreoceano continuò, nonostante la velocissima ascesa artistica, a interessarsi e a sostenere le idee antifasciste ospitando altri esuli provenienti sia dalla Sardegna sia dalla Penisola.
E d'altro canto la memoria lunga del regime non dimenticò Nivola tanto facilmente, continando attraverso i suoi delatori, presenti ovunque, e attraverso la solerte opera dei funzionari della polizia italiana, che continuarono ad arricchire d'informazioni il corposo fascicolo che lo riguardava.
Nivola è stato uno dei più importanti e apprezzati scultori del secolo scorso, ricoprì prestigiosi incarichi in alcune Università americane e conobbe artisti quali Jackson Pollock, John Little, James Brook, Ibram Lassaw. Nel suo studio ospitò per due anni Le Corbusier. Morì nel 1988 nella sua casa di Long Island precedendo di vent'anni la moglie Ruth.
Il libro di Lorenzo Di Biase, insegnante e giornalista pubblicista nonchè instancabile ricercatore, è richiedibile gratuitamente all'ANPPIA Sardegna, utile strumento per le scuole di ogni ordine e grado, contiene un corposo sunto delle politiche razziali del periodo fascista, un'appendice legislativa e un'appendice documentaria con la riporoduzione di alcuni documenti inediti.
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