L’isola sequestrata
di Domenico Ambrosino
Massa Editore €12,00 pagine 187
Prefazioni di Marilicia Salvia
Questa è la storia di un anno di vita “sequestrata”di 11 marittimi italiani:comandante Giuseppe Lubrano Lavadera di Procida,terzo di coperta Enzo Guardascione di Procida,direttore di macchina Antonio Varrecchia di Gaeta,primo di coperta Eugenio Bon di Trieste,Gianmaria Cesaro allievo di coperta di Piano di Sorrento, equipaggio italiano di cui facevano parte anche 17 Indiani della nave Savina Caylyn dei F.lli D’Amato rapiti dai pirati somali l’8 febbraio 2011 ed ancora: terzo di coperta Gennaro Odoaldo di Procida,Vincenzo Ambrosino allievo di macchina di Procida,comandante Orazio Lanza di Messina,direttore di macchina Antonio di Girolamo di Mazara del Vallo,secondo di coperta Giuseppe Maresca di Vico Equense,primo di coperta Pasquale Massa di Meta, con loro 16 Filippini , equipaggio della nave Rosalia D’Amato della compagnia “Perseveranza Navigazione”, rapiti sempre da pirati somali il 21 aprile 2011.
Questo è il “giornale di bordo”del procidano Domenico Ambrosino che in uno stillicidio,chiaro e conciso, di resoconti giornalieri ha realizzato un documento unico e prezioso,che ci permette di riflettere e non dimenticare di esigere con determinazione dalle istituzioni provvedimenti seri ed efficaci a favore della sicurezza dei marittimi. Questo testo è unico perchè racconta con rigore e onestà la disumanità, quella dei delinquenti somali e dei loro capi, i colletti bianchi che muovono i fili di queste marionette mangiatrici di khat.Di questo libro mi rimarrà dentro il racconto delle foto mandate il 9 giugno alle famiglie e rese pubbliche l’8 agosto dal Mattino in un articolo di Donatella Trotta; quello credo sia stato il momento più duro:vedere un figlio,un padre,un marito smagrito,debilitato,umiliato alla mercè di ragazzini strafatti che giocano ai soldati. Che momento orribile e con che dignità hanno superato questa prova queste famiglie!
Di questo libro mi rimarrà il “bla bla bla” inutile e inconcludente di certe istituzioni, la consapevolezza che l’ONU è un gigante dai piedi d’argilla.Pompeo 65 a.C. nel giro di un anno riorganizzando la flotta romana eliminò i pirati dal Mediterraneo, oggi nel 2012 parliamo di filo spinato sulle murate, di citadels blindate, di water jet guns, di soldati e contractors sulle navi.
Ma sarà che la Somalia non ha il petrolio libico o quello iracheno?Quali lobby nascondono i loro intere
ssi nel pantano somalo?Come mai sono molte le navi campane sequestrate,c’è una Gomorra somala? Infine di questo “giornale di bordo” mi rimarrà il racconto delle migliaia di persone che spontaneamente sono scese nelle piazze,nei porti,sul sagrato delle chiese,a Trieste,Procida,Piano,Gaeta,a volte in preghiera, a volte gridando la loro rabbia, ma dimostrando di essere pronte a battersi,unite e indomabili, per i loro figli,sono queste manifestazioni di pura solidarietà che fanno di un popolo una nazione,non abbiamo bisogno di tricolori,fanfare e celebrazioni ma di più umanità.di Luigi De Rosa
Dedico questa piccola cosa che ho scritto al mio conterraneo Gianmaria Cesaro ed a una giornalista che non dimenticherò mai:Ilaria Alpi, anche lei vittima del malaffare somalo, solo somalo?
(nella foto a sinistra l’allievo di coperta della Savina Caylyn Gianmaria Cesaro sequestrato e liberato dopo un anno di prigionia a destra la giornalista Ilaria Alpi
assassinata a Mogadiscio il 20 marzo 1994)