La dura lezione ricevuta dall’Az di Dick Advocaat rappresenta per il Vitesse il momento peggiore da quando Peter Bosz ne ha assunto la guida tecnica. La sua squadra, infatti, non soltanto ha smarrito lo smalto di inizio stagione, ma mostra un evidente calo sia sotto il profilo del gioco che da un punto di vista caratteriale. L’Az, cinico, quadrato e compatto, non ha dovuto faticare per avere ragione di un Vitesse imbarazzante, specie in fase difensiva. Entrambi i tecnici confermano le formazioni con cui hanno affrontato l’ultima gara di campionato, con Advocaat che preferisce ancora una volta Berghuis a Gudmundsson nel tridente d’attacco. Nel 4-2-3-1 disegnato dal piccolo generale Gudelj ha il compito di attaccare immediatamente il portatore di palla avversario, rendendo meno fluida e veloce la manovra dei padroni di casa.
L’avvio della gara è caratterizzato da un ritmo molto sostenuto, con continui capovolgimenti di fronte ma anche un po’ di confusione in fase di impostazione. L’Az si difende in modo molto ordinato, riuscendo a chiudere tutti gli spazi. La mossa studiata da Advocaat di mettere Gudelj in marcatura ad uomo su Vejinovic produce l’effetto sperato: la manovra dei ragazzi di Bosz non decolla e spesso Kashia è costretto a sganciarsi dalla difesa per provare a scardinare il castello eretto dagli ospiti. Al 4’ Berghuis, servito in area da Jóhannsson, ha tutto il tempo di controllare il pallone, guardare il piazzamento del portiere e concludere, ma il suo tiro viene ribattuto e Gudelj calcia sul fondo da pochi passi. Al 13’ arriva la prima risposta dei padroni di casa con Havenaar che su un traversone a campanile prende l’ascensore e anticipa l’uscita incerta di Alvarado, ma il suo colpo di testa si spegne sopra la traversa.
Al 20’ l’Az passa meritatamente in vantaggio: Jóhannsson mette in mezzo una palla molto tesa e van Aanholt infila la propria porta con una deviazione di ginocchio nel tentativo di anticare l’intervento di Berghuis. Il Vitesse barcolla per un attimo, ma non molla e al 27’ batte un colpo: la conclusione dalla lunghissima distanza di Vejinovic tocca la parte alta della traversa. Tre minuti più tardi Atsu serve in profondità Ibarra, ma il tiro di quest’ultimo è centrale e Alvarado si salva in corner. Al 42’ i Cheese Farmers trovano il raddoppio: complice un clamoroso pasticcio dei difensori centrali Kashia e van der Heijden, che si scontrano tra loro in modo goffo, Jóhannsson si ritrova tutto solo davanti a Velthuizen e lo fa secco con un preciso pallonetto. Nel corso del primo minuto di recupero Leerdam ha l’occasione di accorciare le distanze, ma la sua violenta conclusione è centrale.
La ripresa si apre con ben tre sostituzioni: Bosz lascia negli spogliatoi Lucas Piazon e Vejinovic, sostituendoli con Labyad, arrivato a gennaio dallo Sporting Lisbona, e Traoré, mentre Advocaat inserisce Avdić per Jóhannsson. Al 58’ Labyad decide di mettersi in proprio, fa secchi due avversari in velocità e calcia di interno destro, ma la sua conclusione si spegne a lato di poco. Al 63’ sugli sviluppi di un calcio di punizione Reijnen spizza di testa e Avdić da pochi passi impegna severamente Velthuizen. E’ questa l’occasione più pericolosa di un secondo tempo in cui i Cheese Farmers non rischiano nulla e il gioco cala decisamente di livello tecnico. Le due squadre, infatti, rinunciano spesso al fraseggio palla a terra, cercando con i lanci lunghi le sponde di Havenaar e Avdić. Al triplice fischio il pubblico del GelreDome lascia gli spalti molto deluso. L’Ajax giovedì prossimo in casa contro il Groningen potrebbe non sciupare la seconda occasione per fuggire via in classifica.