[...] il nuovo indirizzo viticolo è precisamente dettato dalla convenienza di ridurre le pergole in pianura per incrementare specializzandole in collina; sostituendo le qualità scadenti con quelle fini [...]
Queste cose, e tante altre, le scriveva, ottant'anni fa, Enrico Gambassi (di cui confesso non sapere nulla), sulla rivista TRENTINO, periodico di propaganda fascista fondato dalla Legione Trentina. Ottant'anni fa, quindi, già si consigliava una revisione profonda della fisionomia ampelografica e geografica della viticoltura provinciale. Parole di un'attualità e di una freschezza quasi da non credere.
Del resto l'intero articolo, intitolato La vite, fatta la tara alla prosa retorica e ridondante del tempo, offre spunti di riflessione non banali. Denso di numeri, di dati e di analisi, che non tacciono le fragilità e la crisi del settore dell'epoca. Come è raro trovare oggi su una qualsiasi delle numerose riviste divulgativo - propagandistiche, legate all'editoria istituzionale. E invece, nel 1936, negli anni di massimo fulgore del regime fascista, queste cose venivano prese sul serio e trattate con la competenza che meritavano. E che, volendo, meriterebbero anche oggi.
Del resto l'intera rivista, che non conoscevo e che ho scoperto casualmente rovistando nella stanza delle meraviglie di un bravo artigiano - antiquario del Monte Baldo, è estremamente raffinata e curata, sia dal punto di vista grafico sia per quanto riguarda la maggior parte dei contenuti.
L'articolo sulla viticoltura in Trentino è magistrale.
LA VITE - TRENTINO 1936[ * ]
La copia originale di questa rivista mi è stata donata da Emanuele Togni, bravo Artigiano Restauratore e Antiquario di Brentonico, sul Monte Baldo. Se vi capita, andate a trovarlo: sarà scoperta di inesauribili tesori della memoria trentina. Profilo FB