Si è insediato venerdì 27 settembre presso l’Assessorato delle Risorse Agricole ed Alimentari, alla presenza di vari protagonisti del comparto, dei Dirigenti dell’Assessorato, di Assovini, Providi, Vitesi, organizzazioni professionali e consorzi di tutela, tra cui il neo eletto Presidente del consorzio di tutela del Cerasuolo di Vittoria Docg Massimo Maggio, il Tavolo Tecnico “Viticoltura ed Enologia 2014- 2020”.
Nel corso dell’incontro l’Assessore Cartabellotta si è formalmente impegnato a pubblicare, entro la data del 20 ottobre, una serie di bandi che riguarderanno: la riconversione dei vigneti, gli investimenti in cantina e la promozione. Nel dettaglio, ai vigneti ed alle cantine saranno destinati dai 20 ai 25 milioni di Euro mentre circa 8 milioni di euro saranno destinati alla promozione, per un importo complessivo di 54 milioni per il biennio 2013 e 2014.
Le misure proposte vanno nella direzione di supportare e accompagnare la filiera enologica siciliana verso una continua evoluzione della qualità in vigna e in cantina e proseguendo nelle azioni di promozione dell’identità enologica siciliana soprattutto sui mercati internazionali.
“La crescita della competitività del sistema vitivinicolo siciliano - spiega l’assessore Cartabellotta – non può’ essere conseguita senza dare tutela e supporto all’anello più strategico della filiera, spesso il più fragile, quello del viticoltore. E in questa direzione di inserisce il “contratto di filiera”che garantirà, per la prima volta in Italia, un prezzo minimo delle uve da riconoscere ai viticoltori in grado di coprire almeno i costi di produzione”.
“Con tale contratto, inoltre – prosegue l’Assessore Cartabellotta – vogliamo fidelizzare la cantina col viticoltore e viceversa attraverso questo accordo che sarà vigilato dalla Regione al fine di garantire il rispetto dei prezzi e la qualità del prodotto. Il rispetto del patto sarà obbligatorio per tutti coloro che usufruiranno dei contributi”.
Sempre le nuove misure per la vitivinicoltura vanno nella direzione di potenziare un altro elemento ritenuto strategico per lo sviluppo dell’enologia siciliana: il paesaggio viticolo ritenuto perno per tutte le azioni di sviluppo dell’enoturismo e del presidio delle aree viticole nelle zone vocate più complesse. Per questa ragione il contributo alla ristrutturazione dei vigneti sarà fino a 15.000 euro ad ettaro per le situazioni “normali” e si innalzerà fino a 24.000 euro ad ettaro nei casi di riqualificazione del paesaggio come, ad esempio, il laborioso ma prezioso rifacimento dei muretti a secco o l’utilizzo di pali in legno dall’impatto ambientale e visivo estremamente ridotto.
“E’ chiaro – ha spiegato Cartabellotta – che queste ultime misure saranno particolarmente indicate per aree viticole come quelle di Pantelleria, delle Isole Eolie, dell’Etna e del territorio del Cerasuolo di Vittoria dove ad una viticoltura di alta qualità si abbina un territorio con un paesaggio viticolo che va assolutamente preservato e valorizzato”.
Tra gli altri elementi innovativi presentati al tavolo vi è il ”progetto di ripristino del vigneto storico del Marsala”. Un ”progetto straordinario – sottolinea Cartabellotta – che vuole innanzitutto ridare il prestigio e l’identità che merita al Marsala, vino storico per eccellenza d’Italia, riconosciuto in tutto il mondo. Un patrimonio che noi vogliamo non solo rivitalizzare ma consentirgli di riprendere il ruolo, la reputazione, il posizionamento che merita nell’olimpo dell’enologia a livello mondiale. E lo vogliamo fare partendo proprio dal vigneto e dalla varietà spina dorsale del Marsala, il Grillo. Per quanto riguarda il vigneto, infatti, vogliamo ridare il primato alla forma storica di allevamento ad alberello e per il Grillo vogliamo spingere sempre più, in particolare nelle aree più vocate del territorio di Marsala, verso le tipologie a maggior contenuto zuccherino, quelle che storicamente non necessitavano del processo di aggiunta di alcol”.
Infine, un capitolo estremamente importante per il futuro della vitivinicoltura siciliana, è quello della promozione internazionale. Su questo fronte da anni la Regione Siciliana, attraverso l’istituto dell’ Olio e del Vino, si è impegnata, con uno sforzo notevole, sia con le risorse messe a disposizione dall’ocm vino per la promozione nei Paesi terzi sia con tutte le misure a disposizione per la formazione di risorse umane competenti per i processi di internazionalizzazione.
“L’export è una chiave strategica fondamentale – ha evidenziato Cartabellotta – per la sostenibilità economica delle nostre imprese vitivinicole. Ma fin da subito abbiamo messo al centro dei nostri progetti la risorsa umana convinti che senza export manager competenti, una approfondita conoscenza dei mercati e delle loro dinamiche, non saremmo riusciti a cogliere le opportunità provenienti dai mercati internazionali”.
“Uno sforzo – ha proseguito l’Assessore – che ha consentito all’export agroalimentare siciliano di registrare un ulteriore +7% nel 2012 che si sta confermando anche nel primo semestre del 2013".