E' un libro straordinario, La vita autentica di Vito Mancuso (Raffaello Cortina editore), uno di quei libri che mi piace dire che fanno bene: e non importa se si sia credenti o no, non importa nemmeno se amiamo teologia o filosofia, perché questo è soprattutto un libro che ci riporta al centro della vita.Tra tutte, mi ha colpito la riflessione sul rapporto diretto che esiste tra la nostra mente, il linguaggio, la menzogna. Magari è anche evidente, però spesso ci si dimentica.
La realtà in sé è necessariamente autentica, mentre la nostra rappresentazione di essa mediante il linguaggio, e prima ancora mediante la percezione mentale, necessariamente autentica non è; può essere anche inautentica, non di rado lo è
La menzogna non è nelle cose, insomma, è nelle parole che usiamo. E' in noi stessi, viene da noi. Non ci avevo mai pensato, ma la parola latina mens è radice sia di mente che di menzogna.
Dice Vito Mancuso:
Ma come si controlla la mente? Riportandola al reale. Fermandola sul reale. Inchiodandola sul reale
E aggiunge qualcosa di importante non solo sulle parole, ma anche sul silenzio che a volte riesce a districarsi dalle parole.
Il grado di falsità è direttamente proporzionale al numero di parole pronunciate
Per questo il silenzio fa bene. Per questo può essere più vero di tante parole.
