Vitruvio in 'De Architectura': “L'arte più completa al mondo è l'architettura". Roberto De Concini spiega la sua arte

Creato il 07 ottobre 2010 da Robertoerre


Roberto De Concini architetto

Architettura e design rappresentano un legame indissolubile nel panorama contemporaneo dedicato all'arredamento d'interni. Roberto De Concini, originario di Trento dove è nato nel 1968, ha studiato architettura conseguendo la laurea all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, scegliendo subito dopo Milano come città elettiva per iniziare la propria esperienza lavorativa. Dal 2000 al 2002 si è formato nello studio di Rodolfo Dordoni presso il quale collabora alla realizzazione di diversi punti commerciali monomarca e in franchising. Le prime e vere esperienze di cantiere le affronta tra il 2002 e il 2004 presso lo studio di Rodolfo Oggioni, presso il quale progetta il recupero di spazi ex industriali tramutati in loft ad uso abitativo. Nel 2005 collabora presso lo studio di Paolo Badesco diventando il responsabile dello studio. Dal 2006 progetta in proprio nel suo studio dove intraprende la libera professione, seguendo di progettare ristrutturazioni e dedicarsi all’interior design

È opera sua la sua ristrutturazione della casa del responsabile casting di Mediaset Enrico De Angelini, pubblicata sulla rivista AD, sigla che sta per Architectural Digest, il prestigioso mensile americano, pubblicato anche in versione italiana che si occupa di architettura e soprattutto di interior design. Il suo lavoro lo ha portato a collaborare anche con Stefano Gaggero interior designer. Roberto De Concini ci spiega quali sono le nuove tendenze moda casa nel settore arredamenti di interni e quali sono i gusti e le necessità dei clienti, il ruolo dell'architetto nel soddisfare le loro esigenze.

“Milano è una città propensa più ad investire sui piccoli appartamenti piuttosto che sulle ville o grandi edifici esterni. È una città in fermento molto viva, dove il cliente sa quello che vuole per la tradizione culturale, il lavoro, l'inserimento sociale. È consapevole di questo e si rivolge ad un architetto per chiedere aiuto nel realizzare la sua idea. Il ruolo dell'architetto è quello di seguire il lavoro dalla A alla Z. Se si parla di progettualità, la volontà del cliente viene trasferita sulla carta in poche ore. Il lavoro è molto impegnativo per via della gestione del cantiere in cui avviene la ristrutturazione, i conflitti con i vicini, i rapporti con i fornitori. Il cliente proietta sul proprio appartamento – spiega l'architetto De Concini – tutte le sue frustrazioni, insoddisfazioni, paga ma vuole un prodotto finito. Ecco che il ruolo dell'architetto diventa quello di un mediatore con il condominio, gli uffici competenti, le istituzioni. Si deve instaurare una buona collaborazione tra il cliente e il progettista”.

L'architetto spiega poi cosa succede una volta che ha disegnato il progetto. “Il cliente dopo la trasformazione delle sue idee in un disegno su carta, pensa di avere in mano tutto il progetto. Se poi lo segue di persona durante la ristrutturazione si trova in difficoltà. Qui è importante il ruolo di mediatore presente tutti i giorni sul cantiere. A Milano ma anche in tutto il resto d'Italia, c'è la frenesia del vivere quotidiano, del lavorare e pianificare. Entra in gioco la tempistica e il budget; due aspetti in cui l'architetto fa bella figura se rispettati. Io mi posso sentire soddisfatto, oltre alla parte progettuale”.

Conoscitore privilegiato delle tendenze nel settore definisce “Milano come la città dove la moda, le fiere, gli show room di design per il lancio dei prodotti, influisce sul gusto dei cliente che si rifà a queste cose. Vede un particolare e lo chiede all'architetto. Non si ispira solo tramite le riviste specializzate ma nei luoghi che visita e tocca all'architetto poi realizzare”. Per lui la casa è un luogo privilegiato dove ritrovare sintonia e benessere con se stessi.

“L'uomo prova molte insoddisfazioni e la propria casa diventa il luogo dove stare bene. Un desiderio fondamentale da condividere con gli altri. L'architetto serve per esaudire questo. Se accade, questo è il miglior biglietto da visita per un architetto e interior design. Il passa parola delle persone soddisfatte porta nuovi clienti. In fin dei conti si è anche un po' psicologi in questo lavoro. Devo capire il momento in cui il cliente mi fa una sua richiesta”. In conclusione fa anche un raffronto tra due realtà diverse come sono quella del Trentino Alto Adige, la regione da cui proviene e Milano, una metropoli internazionale.

L'Alto Adige in particolare è una realtà all'avanguardia per la casa clima e la bioedilizia. Si tende però a trascurare gli interni e si progetta più edifici su grandi scale territoriali. Nell'ambito commerciale in Trentino Alto Adige si ristrutturano nuovi spazi dedicati solo a negozi, loft commerciali, mentre a Milano questi vengono trasformati in spazi abitativi”.


Roberto Rinaldi


  

  

  

La casa  pubblicata sulla rivista AD


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :