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Vittime della mafia: una giornata per ricordare

Creato il 11 aprile 2013 da Postpopuli @PostPopuli

 

di Virginia Boddi

CORTEO DI “LIBERA”DEL 16 MARZO

Sabato 16 marzo si è svolta a Firenze la manifestazione organizzata dall’associazione “Libera”, “semi di giustizia, fiori di corresponsabilità”, legata alla XVIII giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia. Nel capoluogo toscano vent’anni fa, nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, in via dei Georgofili, cinque innocenti (Nadia, Caterina, Fabrizio, Angela Maria e Dario) persero la vita a causa di un ordigno che, sventrando interamente il loro appartamento, li uccise. Attentato di stampo mafioso.VITTIME DELLA MAFIA: UNA GIORNATA PER RICORDARE

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – insiemeperricordare.com


Il corteo
, a cui hanno preso parte 150mila persone provenienti da tutta Italia, ha visto sfilare in prima linea i parenti delle vittime di mafia. La manifestazione partiva dalla Fortezza da Basso, toccava viale Don Minzoni, percorrendo via Masaccio fino al Ponte al Pino, per poi imboccare viale dei Mille, e concludersi allo stadio “Artemio Franchi”. Nel piazzale adiacente al lato della “Maratona” è stato allestito un mercatino con le bancherelle di “Libera”, dove l’associazione ha venduto i propri gadget (magliette, cappellini, penne e spille) e regalato barchette di carte, contenenti semi di fiori di cui prendersi cura: non semplici semi, ma semi di libertà e giustizia, che dovrebbero radicarsi e crescere nell’intero paese e in tutti gli ambiti del potere. Molte delle persone commemorate in questa bellissima giornata di primavera le ha sulla coscienza proprio lo stato, complice egli stesso, molto spesso, delle mafie.

Ad attendere il corteo al Franchi c’erano il sindaco Matteo Renzi, volti noti della magistratura fiorentina come il GIP Quattrocchi e diversi magistrati della DIA (Direzione Investigativa Antimafia), ma anche esponenti del mondo della musica e dello sport, come Fiorella MannoiaCesare Prandelli. Tutti insieme hanno ricordato uno ad uno le numerose vittime delle mafie che ogni anno continuano a crescere. Tra le facce più conosciute, sicuramente quella di Don Luigi Ciotti, impegnato in prima linea nella lotta contro le associazioni di stampo mafioso, di cui riporto alcune parole: “Indignarsi non basta! L’indignazione si cura dando dignità ai familiari delle vittime attraverso il riconoscimento del loro diritto alla pietà per i loro morti e alla verità, perché non esiste giustizia senza di essa; si cura attraverso il riconoscimento e la riconoscenza per il lavoro svolto dai tanti uomini e delle tante donne di stato che scelgono ogni giorno di non girarsi dall’altra parte; si cura attraverso l’esercizio della democrazia, che è passione e ragione e genera coscienza critica. Infine, l’indignazione si cura dando valore alla cultura, che è il termometro dello stato di salute di un Paese”.

Dopo Don Ciotti è stato il turno di Fiorella Mannoia, chiamata a chiudere questo importante appuntamento intonando alcune delle sue più famose canzoni, tra queste “Io non ho paura“, che si sposa bene con l’argomento:

“Io non ho paura
Il tempo non ti aspetta
Ferisce questa terra dolce e diffidente
Ed ho imparato a comprendere l’indifferenza che ti cammina accanto
Ma le ho riconosciute in tanti occhi le mie stesse paure
Ed aspettare è quel segreto che vorrei insegnarti
Matura il frutto e il tuo dolore non farà più male e adesso alza lo sguardo
Difendi con l’amore il tuo passato
Ed io da qui ti sentirò vicino [...] “

Il messaggio di “Libera” e dei 150mila presenti è quello di continuare sempre ad impegnarsi, imparando da ciò che è successo affinché non accada più, perché da soli non si cambia niente ma, nella vita così come nella lotta alle mafie, è importante essere in tanti, per raggiungere un obiettivo comune.

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