Quello che resta dello Stato Maggiore austro-ungarico entra a Villa Giusti per la firma dell’ Armistizio con l’ Italia (3 novembre 1918).
Il mito della “Vittoria mutilata” è, in realtà, una mistificazione politica e storica del Fascismo e della reazione nazionalista; con il 1918, il nostro paese ultimò infatti il disegno di riunificazione all’interno dei suoi confini naturali, mentre il “sacco” dei possedimenti coloniali germanici ed ottomani e l’estensione del dominio regio al di là del Mar Adriatico, seppur previsti dal Trattato di Londra, rappresentavano uno sconfinamento rispetto ai progetti liberali risorgimentali.
P.S. l’Italia democratica di Vittorio Emanuele Orlando e di Francesco Saverio Nitti seppe comunque dar prova di dignità e fermezza davanti alle altre potenze straniere, ma il Fascismo riusci a sabotare ed inquinare la percezione collettiva degli eventi, confezionando e consegnando il ritratto di una democrazia debole e rinunciataria.