
La diretta streaming dell’incontro tra Renzi e Grillo è un déjà vu di quanto accaduto nel marzo dell’anno scorso quando Bersani cercò di portare i grillini nella sua maggioranza. Questa volta, però, ad uscirne con le ossa rotte è il leader del Movimento 5 Stelle. Non che ci si aspettasse molto di più dal comico genovese, il quale ha attaccato Renzi definendolo “servo delle banche” (e tante altre cose) e ribadendogli (se mai non gli fosse stato chiaro) che “di te non mi fido”. Renzi, da parte sue, ha retto il colpo. Non si è scomposto più di tanto (Delrio al suo fianco avrebbe volentieri azzannato Grillo) e, ricordando al comico che “questo non è il trailer del tuo nuovo film”, ha preso atto, senza stracciarsi le vesti, che con il M5S non c’è possibilità di dialogo.
Dal punto di vista mediatico, dicevamo, a spuntarla è il leader del Pd. Per onestà bisogna però dare l’onore delle armi a Grillo che, nella conferenza stampa a latere dell’incontro con il premier incaricato, ha detto – nel mezzo dei numerosi strillati slogan – una cosa importante: Renzi dice di voler cambiare l’Europa, ma cosa farà quando entrerà in vigore il fiscal compact che ci chiederà di ridurre il debito di 50 miliardi all’anno?
Bella domanda, a Renzi la risposta. I risultati dipenderanno enormemente dalla scelta del ministro dell’Economia: riuscirà Renzi a fare una scelta “politica”, mandando al ministero più importante un uomo di fiducia, o sarà costretto ad una scelta pilotata da Napolitano? O, peggio ancora, da De Benedetti.
Giuseppe De Lorenzo
