Vittorio Brumotti

Nella attuale situazione di neo-illuminismo in cui ci troviamo, c'è chi considera CONTROINFORMAZIONE una ridicola appendice serale post-TG come "Striscia la Notizia".
Addirittura c'è chi esalta l'ideatore di questo tg satirico Antono Ricci come una sorta di coraggioso sperimentatore della fascia protetta; uno che ha costruito il suo successo sul drammatico neologismo della velina: ennesima variazione sull'originalissimo concetto di FICA addirittura declinato in duplice versione bionda-mora, presenze sculettatrici intorno a presentatori solitamente scelti fra le facce più odiose mai apparse sullo schermo.
Minchia che innovazione!
Diritti del consumatore a braccetto con il gabibbo, con Greggio o Iacchetti, con Militello o con questa folgorante new entry che il geniale demiurgo di Striscia ha scovato nelle sue terre di origine:
Vittorio Brumotti
di professione funambolo della bici.
Uno che con la BMX infila pure dentro il buco del culo di un elefante e ne esce dalla proboscide senza perdere la messinpiega.
Ora, non si sa che cazzo c'entri sto tizio con un parcheggio con le buche di mezzo metro o con un ponte lasciato a metà, ma probabilmente il succitato demiurgo ligure ha pensato che fosse un bene per il popolo italiano far condurre delle pseudo-inchieste da un discutibile tamarro con la vocazione per tormentoni autoincensatori buoni per impressionare al massimo un 12enne, per di più conditi da un'inflessione genovese esagerata secondo copione, a rimpolpare il campanilismo della trasmissione, che a quanto pare il Gabibbo non bastava a soddisfare...
Chissà quante adolescenti aspetteranno le 20.30 per sbavare sui tribali del funambolo delle due ruote, pronte ad essere subliminalmente sensibilizzate sulle ingiustizie sociali, sulla libertà di informazione e su quale tipo di ammortizzatore è giusto montare per lanciarsi dai gradini della chiesa.
Evviva!
Il male è stato sconfitto da mezzora di palinsesto mediaset.