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Vittorio Calcina e l’arrivo del cinema a Torino

Creato il 11 novembre 2015 da La Civetta Di Torino @CivettaTorino

Vittorio Calcina? Chi era costui? Ho scoperto questo personaggio preparando la visita dedicata alle Stelle del Monumentale, ovvero ai protagonisti del mondo dello spettacolo: produttori, registi, attori, cantanti… e devo dire che mi si è aperto un mondo! Si sa che il cinema italiano è nato e si è sviluppato a Torino e proprio al Monumentale sono sepolti molti dei pionieri della settima arte. Calcina è stato uno di loro ed è considerato addirittura il primo cineasta italiano della storia. Era un fotografo che nacque a Torino il 31 dicembre 1847. Nel 1896 diventò l’agente generale per l’Italia della Société Anonyme Plaques et Papiers Photographiques A. Lumière et ses Fils. Detto in soldoni, fu il primo rappresentante dei fratelli Lumière nel nostro paese e quindi il primo italiano a maneggiare il magico macchinario da loro inventato: il cinematografo. Dove si svolsero a Torino le prime proiezioni organizzate dalla Calcina&Co? Aiutati dalla cronaca della Gazzetta Piemontese, facciamo un salto indietro nel tempo fino al 1896…

Pubblicità degli spettacoli di Via Po 33. Photo by tertu63, www.skyscrapercity.com

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La sera del 7 novembre 1896 un gruppo di persone selezionate prese posto nei locali dell’“antica chiesa dell’ex-Ospizio di Carità in Via Po, per assistere ad alcuni esperimenti di fotografia animata”. Per l’occasione la chiesa fu “trasformata in una severa sala, rischiarata da una dozzina di lampade elettriche. Nella parete in fondo… una cornice racchiudeva un trasparente: il quadro delle proiezioni, verso cui tendevano gli occhi i numerosi invitati”. La curiosità degli spettatori dovette attendere un po’ prima di essere soddisfatta, perché lo spettacolo fu preceduto da una prolissa conferenza riguardante il funzionamento dell’ingegnoso apparecchio dei Lumière. Dopodiché ebbe inizio la proiezione di venti quadri viventi (così erano chiamati i primi film!): Giuochi infantili, Porta del Sole a Madrid, Ciclisti e cavalieri a Londra… scene curiose e divertenti. L’ultimo, alle h22, fu L’arrivo del treno alla stazione. Il pubblico era entusiasta: “si divertì un mondo e vide con rammarico le lampade spegnersi ed il quadro sparire”. Vittorio Calcina rimase di sicuro soddisfatto dall’esito della serata e continuò le proiezioni fino a marzo 1897.

Il Padiglione Egiziano all'Esposizione di Torino del 1898. Photo by Mario Gabinio, Archivio Fotografico Fondazione Torino Musei. Dal sito: www.repubblica.it

Il Padiglione Egiziano all’Esposizione di Torino del 1898.
Photo by Mario Gabinio, Archivio Fotografico Fondazione Torino Musei. Dal sito: www.repubblica.it

Sempre nel novembre 1896 gli venne permesso di filmare il re Umberto I e la regina Margherita a passeggio nel parco della Villa Reale di Monza. Questo fu il primo film (un documentario in realtà) girato in Italia. La fotografia animata incantò i sovrani e Calcina diventò subito il cineoperatore ufficiale della Casa Reale. Nel 1898 il nostro eroe presenziò anche all’Esposizione Generale di Torino: attendeva i visitatori nel Padiglione Egiziano, dove il cinematografo fece il suo debutto ufficiale.
Che dire ancora? Calcina ideò il Cine Parvus, un apparecchio che fungeva da stampatrice, perforatrice, avvolgicitrice e proiettore, il cui prototipo è conservato nel nostro stupendo Museo del Cinema.

Vittorio Calcina effettua la prima ripresa di un papa (Leone XIII), 1896. Photo by www.hs-augsburg.de

Vittorio Calcina effettua la prima ripresa di un papa (Leone XIII), 1896.
Photo by www.hs-augsburg.de

Vittorio Calcina morì a Milano il 31 dicembre 1916, ma è sepolto a Torino, lungo il perimetro esterno della III ampliazione del Cimitero Monumentale, dove si trovano centinaia di tombe: piccole cellette quasi identiche tra loro, affiancate le une alle altre. La sua tomba poi è ancora più essenziale delle altre, perché non reca nemmeno una fotografia. Da quelle parti non si passa quando si fanno le visite guidate al Monumentale… non ci sono sculture, né lunghe epigrafi, niente che possa colpire il visitatore ad una prima occhiata. Eppure in tutta quella infinita sfilza di nomi, date e fiori finti, si nascondono tante storie. Io amerei conoscerle tutte, ma è impossibile tanto quanto cercare di trattenere l’acqua in mano. A volte però dalla moltitudine indefinita riesce ad emergere un nome… è stato il caso del cavalier Vittorio Melano Calcina, che ho ricordato in questo post e che siamo andati a trovare durante la passeggiata sulle Stelle di lunedì scorso.

Vittorio Calcina (1847-1916)

Vittorio Calcina (1847-1916)

Il cineasta riposa vicino alla moglie, Agnese Enrico (1852-1932), da cui ebbe una figlia, Stella (1921-1984, anche lei al Monu). Stella fu una musicista e diresse per trent’anni la scuola di canto del Gruppo Culturale FIAT. Nel 1981 donò al Museo del Cinema i documenti lavorativi del padre, che costituiscono il Fondo Calcina (consultabile online).
Possiamo allora vantarci del fatto che fu un torinese ad allestire la prima sala cinematografica d’Italia e a girare la prima pellicola italiana. Peccato che di entrambe non ci sia più traccia… la chiesa dell’ex-Ospizio di Carità (oggi Palazzo degli Stemmi), trasformata in cinema dal Calcina, è stata distrutta dai bombardamenti della II guerra mondiale. E anche il documentario sui sovrani è andato perduto.
Resta comunque firmato Calcina quello che ad oggi è il primo filmato italiano esistente: “Sua Santità papa Leone XIII” (1896).
Ecco quanta Storia può racchiudere una semplice tomba…


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