Parole a confronto
Vitupèrio
Dal latino tardo vituperĭu(m), derivato di vituperāre ‘vituperare’.
Anche, arcaico o letterario, vitupèro.
Sostantivo maschile.
1. Ingiuria, grave insulto, improperio: non mi ha lasciato parlare e mi ha coperto di vituperi.
2. (non comune) Grave disonore, infamia: essere causa di vituperio.
(antico, letterario) Biasimo: l’uomo è degno di loda e di vituperio solo in quelle cose che sono in sua podestà di fare o di non fare (Dante).
3. (letterario) Persona o cosa che è motivo di aspra condanna o d’infamia: Ahi Pisa, vituperio de le genti / del bel paese là dove ‘l sì suona (Dante).
4. (scherzoso) A proposito di ragazzo scavezzacollo: quel ragazzo è un vituperio.
5. (arcaico) Azione spregevole o vergognosa: per paura che questo vitupero non palesassero, … molto più gli onorò e careggiò (Boccaccio).
Vituperàre
Dal latino vituperāre, composto di vitĭum ‘difetto’ e un derivato di parāre ‘procurare’.
Verbo transitivo (io vitùpero ecc.).
Coprire di insulti, di vituperi.
Infamare, disonorare, screditare gravemente: vituperare ingiustamente qualcuno; il medico cominciò a chieder perdono, e a pregargli per Dio che nol dovessero vituperare (Boccaccio).
Putifèrio
Deformazione del latino tardo vituperĭu(m) ‘vituperio’.
Sostantivo maschile.
1. Grande confusione di gente che grida e litiga, clamorosa scenata: è successo un putiferio.
2. (non comune) Grande disordine, caos: sai stasera che putiferio con le critiche e le polemiche!
Una (parola) giapponese a Roma
Savari [sa’vari]
Dalla voce araba sawari, plurale di sari ‘cavaliere, cavalleria’.
Sostantivo maschile invariabile.
(storia) Al plurale, reparto di cavalleria libico inquadrto nell’esercito italiano durante il periodo coloniale.
Al singolare, soldato appartenente a tale reparto.
Diciassettesimo libro, secondo indizio
Intorno alla musica ci sono dei musicisti, insomma, musicisti. In realtà si tratta di ragazzetti volenterosi ma poco preparati, specialmente all’inizio. Certo, il cantante è proprio bravo. A cantare, non in generale.