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Viva i poteri forti

Creato il 29 settembre 2014 da Albertocapece

poteri fortiIeri sera abbiamo appreso dalla loquela dell’abominevole uomo di Rignano che i poteri forti lo contrastano e che dunque per proprietà associativa contrasterebbero l’abolizione dell’articolo 18, ma anche la precarizzazione unica e universale che egli propone, nel tentativo di forgiare l’Italia a immagine e somiglianza delle opache aziendine di famiglia, tutte fondate sullo sfruttamento più ignobile dei precari. Basterebbe questo per rendere simpatici i famosi poteri forti, sempre invocati a vanvera da maestro Berlusconi o per decostruire la miserabile sostanza dello speech televisivo di Renzi di fronte al maggiordomo Fazio.

Ma in ogni caso sarebbe molto meglio che il disastro del Paese e della nostra democrazia fossero gestiti dai poteri forti in maniera diretta e senza servirsi di un partito politicamente transgender come il Pd , senza infliggerci l’onta di dover sopportare la nullità di Renzi. Almeno il nemico sarebbe chiaro e visibile, avanzerebbe minaccioso come un carro armato, ma senza essere coperto dai prigionieri fatti dal pensiero unico contro i quali c’è qualche remora a sparare. Senza la marionetta dei poteri forti che finge di esserne avversario. Del resto non è una condizione unica, succede la stessa cosa in Francia con il prode Hollande che tra una scopata e l’altra cade in adorazione della Bce. E dire che in realtà la cosa era prevedibile ( anche se non prevista nemmeno dal sottoscritto) viste le rassicurazioni che prima delle elezioni presidenziali i centri finanziari francesi mandavano a Washington e Berlino sul fatto che Hollande non sarebbe stato un pericolo per loro. Lo è per i francesi infatti. Così come i poteri forti stanno avvisando Renzi dal non cedere su articolo 18 e lo smantellamento di qualunque diritto del lavoro, per questioni interne.

Se ci fossero i poteri forti, senza schermi, senza infingimenti, senza burattini almeno sarebbe possibile ricostruire una sinistra dispersa, finita persino nella trappola della lista Tsipras o comunque  un’opposizione reale ai massacri, ma è fin troppo chiaro che non si formerà in Italia la scintilla che darà fuoco alle polveri: l’ambiguità, la paura, il clientelismo e l’unanimismo mediatico lo impediscono. Così come molti vedono una speranza per i loro figli nell’emigrazione, dopo aver accettato passo dopo passo l’umiliazione del Paese e della sua democrazia, un’eventuale liberazione dal regime arriverà da fuori , come del resto è sempre stato, Oggi alla riunione del direttivo Pd, definito “importante” saranno tutti d’accordo, salvo la minoranza superstite che serve egregiamente come parte in commedia per tingere di macchie rosa qualcosa che ormai vira allo scuro intenso. Avranno lo scalpo dell’articolo 18, lasciando poi ai sindacati libertà di mugugno.

 


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