Immagino sarete felici di sapere che la recente agonia di pagine postate in automatico e’ finita. Da oggi se volete leggere il mio romanzo dovete, ahivoi, comprarlo. O altrimenti potete sempre accontentarvi della versione light dei miei scritti, cioe’ di questo blog.
Tutto questo per dire che finalmente ieri sono tornato, eppercio’ si ritorna alla normale programmazione dei post. Dico finalmente perche’ ero parecchio curioso di vedere cosa sarebbe cambiato da queste parti in una settimana. La gente in Italia non ha fatto altro che chiedermi come fosse la situazione, se ci fossero problemi o altro. Io non sapevo che dire, a parte qualche nonotuttobene che forse ha fatto storcere in naso a qualcuno. E in effetti a guardare le ultime news era venuta pure a me qualche preoccupazione, quindi immaginate con che faccia dicevo che va tutto bene. Non e’ bello sentire di fiotti di acqua radiattiva che scaricano nell’oceano. In un paese che praticamente vive di pesce, poi.
Invece, abbastanza sorprendentemente, qua non sembra davvero esserci nulla di strano. A parte quando uno va al supermercato e non trova l’acqua (o trova solo la frizzante straniera a 3 euro la bottiglia come e’ successo a me ieri), ma vabbe’. Il resto e’ tutto ok, treni a posto, solita gente, ne’ di piu’ ne’ di meno, ristoranti pieni, supermercati pieni, strade affollate. Sara’ il bel sole di primavera e la vita che sboccia di nuovo, fiori di ciliegio compresi. O saranno i giapponesi i quali, come da loro tradizione, affrontano i problemi facendo finta che non esistano. Perche’ mentre da noi diciamo, “se non puoi sconfiggerli, unisciti a loro”, qui il proverbio suona piuttosto “se non puoi sconfiggerli, fa’ come se non esistessero”.
Ora lasciatemi riordinare le idee, poi torno a regime. Oggi ho ricominciato a lavorare, la giornata e’ partita un po’ cosi’, nel senso che ho perso il treno e ho dovuto fare tutto di corsa (avevo messo l’allarme all’ora giusta ma furbissimamente avevo dimenticato di cambiare l’ora al telefonino). Mi sono ritrovato pero’ a camminare sotto questo bel sole, e a prendere un bus che e’ notoriamente pieno di giappine in marinaretta che vanno a scuola. La primavera sta sbocciando, cari lettori, qui a Tokyo lo si vede ovunque. Nel sole, nella temperatura, ma non solo. Da queste parti la primavera si misura in petali di ciliegio e centimetri di coscia in vista.
Viva il Giappone!