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VIVA L’ITALIA (quando l’arte e il cinema s’incontrano): mostra personale del pittore Giuseppe Farina autore delle tele del film Viva L’Italia di Massimiliano Bruno

Creato il 31 ottobre 2012 da Spaziotadini
Spazio Tadini- Beppe Farina- Vincitori e vinti 100x150

Spazio Tadini- Beppe Farina- Vincitori e vinti 100×150

Inaugura il 7 novembre alle ore 18.30

Spazio Tadini, via Jommelli, 24 (MM2 Piola, MM1 Loreto, Bus 62 e81) apertura dalle 15.30 alle 19 da martedì a sabato

DURANTE LA MOSTRA E’ PREVISTO ANCHE UN INCONTRO SUL FILM E IL LAVORO DELL’ARTISTA

“Il cinema è un’arte che non ha nulla a che fare con le altre arti. Ma è
imparentato geneticamente con la pittura, perché l’uno e l’altra non possono
esistere senza la luce. L’immagine è luce. Il cuore di ogni cosa, sia per il
cinema che per la pittura, è la luce. Nel cinema la luce viene prima del
soggetto, della storia, dei personaggi, è la luce che esprime quello che un
cineasta vuole dire. Nella pittura la luce viene prima del tema, della
tavolozza, dei colori, è la luce che esprime quello che un pittore vuole
rappresentare. Qualche critico ha detto che io sono un regista “pittorico”,
ma non poteva farmi un elogio più grande …”.

Federico Fellini

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Viva L’’Italia, film cinematografico presente nelle sale di tutto il paese, ha per timonieri due capitani coraggiosi: Massimiliano Bruno regista e sceneggiatore, e Sonia Peng scenografa. Ed proprio il coraggio e l’amore per il loro lavoro che li ha portati a voler scommettere fortemente sulla Luce. Luce, come “trait d’union” fra cinema e pittura. Il film infatti, prende a Battesimo un  progetto pittorico di Giuseppe Farina artista eclettico, che rinnova costantemente il suo Amore per tutte le discipline artistiche.

I due capitani oltre a sottolineare pregi e difetti del bel Paese, hanno voluto soffermarsi in modo discreto, sull’amore per la pittura, e sullo scambio di emozioni. Attraverso le opere di Farina, si evidenzia lo scambio continuo fra la luce delle immagini pittoriche e la luce cinematografica; tema questo, molto caro a Federico Fellini. Le sue pennellate dense, si mescolano a ritocchi fluidi e leggeri creando una forte espressività pittorica, che da una visione teatrale e poetica del mondo. Le diverse sfumature contrapponendosi, donano luce e brillantezza alle sue opere. La stessa luce viene propagata alle immagini cinematografiche che la utilizza per le proprie scene, e a sua volta con leggerezza ne fa partecipe il pubblico trasmettendo emozioni e sentimenti spesso sopiti. Le tele e la pellicola ci raccontano simultaneamente di città, di paesaggi, di individui, in cui ognuno può, anche e solo per un attimo riconoscersi; annullando lo spazio tra la visione e la rappresentazione. Mentre l’udito percepisce il racconto; gli occhi guardano la luce e la mente abbraccia la proiezione di un  mondo parallelo. Un universo di storie, che attraggono con un’ampia gamma di colori, la coscienza e l’anima di chi guarda, e provoca forti emozioni attraverso la luce, che si intreccia in un continuum fra cinema e pittura..

 

Mariateresa Buccieri

 

Nella personale organizzata presso lo Spazio Tadini vengono presentate al pubblico le suggestive immagini che hanno fatto da sfondo coreografico e concettuale alla favola comica e irriverente del regista romano. Nella prima sala sono esposte le tele che hanno fatto da scenografia per l’appartamento del figlio del protagonista della storia (Valerio Spagnolo, interpretato da Alessandro Gasmann) e la selezione delle opere è stata compiuta in relazione alla personalità del soggetto cinematografico. Nella seconda sala, invece, troviamo le tele presentate presso la galleria d’arte costruita sul set di Viva l’Italia

 

GIUSEPPE (BEPPE) FARINA

nasce a Torino nel 1962. Figlio d’arte, fin da giovane studia musica con Giuseppe Molino e teatro con Enzo Garinei. All’età di trent’anni diviene curatore dell’attività del padre Armando Farina, esponente di rilievo della pittura contemporanea italiana. Col passare degli anni affina tecniche pittoriche informali e astratte e delinea la propria avventura artistica intimistica.

Il suo è un costante lavoro di ricerca, all’insegna della contaminazione con altri generi artistici. Per quanto concerne il teatro, nello stesso periodo collabora con Renata Zamengo e Dacia Maraini. Nel 2005 espone alcune sue opere nell’allestimento di scenografie relative alle rappresentazioni teatrali del regista romano Michele La Ginestra.

L’anno seguente partecipa al Concorso d’Arte città di Fondi ottenendo il IV premio e diviene Art manager delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Da qui l’incontro con Aldo Caner, direttore artistico della Galleria Le Petit Prince di Ravello in seguito al quale entra a far parte del suo team di artisti. Dal 2007 è Direttore artistico del Parco letterario Pierpaolo Pasolini, nel quartiere di Ostia. In tale ambito, presenterà alcuni lavori di land art performativa con riferimenti alla letteratura ‘pasoliniana’.

Nel 2010 a Torino firma il manifesto artistico Stefart ed è tra i finalisti all’Open Art Gallery di Milano. Nel 2011 riceve l’incarico dal Museo del Presente di Rende di realizzare una personale d’arte contemporanea intitolata ‘Viaggi sentimentali’.

E’ ideatore del progetto Esse incontro tra il visivo e l’espressivo attraverso il teatro.


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