Spunta il nome di Tarak Ben Ammar tra i possibili nuovi consiglieri di Vivendi, il gruppo francese dei media e delle tlc che si appresta a diventare il primo azionista di Telecom Italia.
Secondo quanto apprende Radiocor, il nome del finanziere franco-tunisino, che è consigliere di Telecom Italia e di Mediobanca ed è molto vicino al presidente di Vivendi, Vincent Bollorè, è tra i papabili per la lista dei nuovi consiglieri che sarà presentata all'assemblea del 27 aprile prossimo del gruppo francese. Lo statuto di Vivendi prevede la possibilità di integrare il consiglio fino a 18 componenti dagli attuali 14. La lista si conoscerà ufficialmente dopo metà marzo, un mese prima dell'assemblea. Per ora nessun commento specifico da Vivendi.
«Ci sono varie proposte per il cda, ma non c'è ancora nessuna decisione sui nomi. È ancora troppo presto», ha indicato un portavoce di Vivendi, contattato da Radiocor. Nei mesi scorsi Bollorè ha più volte affermato la volontà di Vivendi di rimanere stabilmente nell'azionariato di Telecom Italia e di sfruttare l'integrazione tra tlc e tv per veicolare i contenuti. Già a caldo, in occasione dell'acquisizione di Gvt da parte di Vivendi che prevede anche il trasferimento al gruppo francese di parte del pacchetto di Telefonica in Telecom Italia (il 5,7% del capitale, pari all'8,3% dei diritti di voto), Bollorè aveva commentato affermando di essere «felice di investire in quel grande Paese che è l'Italia e di accompagnare nel lungo termine l'equipe di Telecom Italia». Posizione ribadita con un certo attivismo anche negli ultimi tempi in vari ambienti.
Nello scorso ottobre, nel corso di una conference call, il cfo di Vivendi, Hervè Philippe, aveva invece definito «opportunistiche», e dunque non strategiche, le quote minoritarie nelle tlc. Indicazioni che avevano suscitato preoccupazioni a più livelli in Italia sulla stabilità dell'azionariato di Telecom. Il possibile ingresso nel board di Vivendi di Ben Ammar, che è anche socio di Silvio Berlusconi, andrebbe quindi nella direzione di supportare l'integrazione tra tlc e tv per la diffusione dei contenuti e rafforzerebbe la posizione dello stesso Bollorè, che è primo azionista di Vivendi con il 5 per cento. L'approdo di Vivendi nell'azionariato di Telecom Italia come primo socio è tuttavia ancora condizionato ai via libera da parte delle Autorità brasiliane che stanno guardando con attenzione agli effetti dell'operazione Gvt.