Essaouira era lì che mi aspettava, da 4 anni, la mia ultima volta in Marocco. Ora che l’ho vista so che non la dimenticherò mai. Anche questa città mi rimarrà sotto pelle (vedi post Marocco: un paese sotto pelle). La decadenza dei palazzi corrosi dal tempo, dal vento, dal sole. La brezza marina che regala una foschia inaspettata. I profumi delle essenze tra le vie della medina e gli odori pungenti, a volte stomachevoli, vicino al porto. Il turismo occidentale e marocchino che si mescolano perfettamente. I grandi gabbiani padroni della città che catturano subito lo sguardo. Il pesce onnipresente in ogni vicolo, per terra, su bancarelle, nelle buste, nei piatti, tra le grinfie di gatti “sgarrupati” anche loro. E’ Essaouira.
Troppa roba e troppe sensazioni da dover sradicare dagli occhi e dalla mente per descriverla. Ecco quindi quello che mi riesce meglio, aprirvi una finestra. Farvela vedere attraverso i miei occhi.
Consigli: per dormire Riad Chbanate (cui dedicherò una recensione a parte), in piena medina; per cena il ristorante Les Alizes Mogador; per un pranzo veloce e molto informale i chioschetti non lontano dal porto. Noi abbiamo provato il chioschetto n.11. Andate tranquilli, basta evitare ghiaccio e insalata e mangerete del buon pesce fresco alla griglia.