Vivere il presente ...

Da Sessuologiacagliari @DessiAntonio
“Un uomo che stava attraversando un campo incontrò una tigre. Cominciò a scappare con la belva alle costole. Giunto ad un precipizio si aggrappò ad un rampicante selvatico e si lanciò giù,oltre il ciglio. La tigre lo fiutava dall’alto. Tremando l’uomo guardò in giù, dove molto più in basso, un’altra tigre lo aspettava per divorarlo… L’uomo vide una succulenta fragola vicino a sè. Tenendo il rampicante con una mano, colse la fragola con l’altra. Com’era dolce!” (Racconto tratto da 101 storie zen di  Nyogen Senzaki e Paul Reps) Nel vivere una nuova esperienza, il passato e il futuro diventano il richiamo di fantasmi, o delle tigri, come nella storia zen. Se la osserviamo con gli occhi del passato, perderemo lentamente forza per portarla avanti e diventerà pesante come il piombo. Se invece la si guarda con gli occhi del futuro, l’incertezza e il dubbio si tramuteranno in un vortice di angosce anticipatorie, cuori spaventati, perché non possiamo avere occhi del futuro da subito, se non in una progettualità e quando le acque, limpide e azzurre, sono per noi navigabili. Ogni nuova esperienza e’ tesoro di cui si gode nel presente, perché è li che si può stare con la certezza di ciò che si sente e si prova, e attivare l’esplorazione per costruire una base da cui partire. All’inizio si esplora il territorio, poi si parte. La mente non è così forte da assicurarci ciò che proveremo o succederà. Lasciare i veli neri di depressione, e gli spauracchi e fantocci di cartapesta. Amare. Amare, sino a dove si arriva, quel giorno, senza rimproveri, senza osservare date o orari, consapevoli che il tempo interiore non conosce regole logiche. E la sera, ringraziare per ciò che si è stati in grado di costruire e vivere. Per quel pezzo di felicità che ci si è donati.
(Antonio Dessi’)


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