La Liguria è da sempre una terra cara ai milanesi. Vuoi perché è la meta privilegiata per vacanze al mare più o meno brevi, non solo per la vicinanza geografica ma anche per la bellezza dei litorali, vuoi perché è il posto dove ci si piazzano i propri cari anziani a svernare. Insomma, potrebbero benissimo essere gli Hamptons del Nord Italia, se solo Milano assomigliasse anche solo vagamente a New York. E invece.
Peccato che non sempre i liguri si rendano conto del legame indissolubile che li lega agli abitanti del capoluogo lombardo e, più in generale, ai turisti, visto che alcuni operatori del settore ti trattano come se ti stessero facendo un favore nel servirti o venderti la loro merce.
Chiusa la parentesi polemica, in questi anni di assidue frequentazioni della zona ho imparato alcune cose che vorrei condividere con voi.
La prima è che la ragione principale per cui i ragazzi e le ragazze si presentano al mare con fisici scolpiti e che sembrano una scultura nel marmo di Michelangelo è semplice: d’inverno non hanno nulla da fare se non andare in palestra.
D’altronde, e questo ci porta al secondo grande insegnamento, la Liguria, anche a causa della sua morfologia, è composta principalmente da piccoli paesini isolati e sparsi nella sottile striscia compresa tra montagne, colline e costa. Così, ormai alla vigilia del 2014, non solo esistono ancora ampie zone non coperte dalla connessione dati 3G, ma ce ne sono ancora molte che non sono nemmeno coperte dalla semplice linea di telefonia mobile.
Ora provate ad immaginare la vita di una persona come me in Liguria, uno che dopo nemmeno 24 ore entra in crisi d’astinenza e inizia a vagare per i monti con telefono alla mano alla ricerca della connessione internet. Mi chiedo come mai il Presidente Napolitano e Laura Boldrini non siano ancora intervenuti. E perché no, anche Papa Francesco.
Ma provate anche ad immaginare la vita di un giovane che vive tutto l’anno in uno di questi piccoli paesi. Niente Whatsapp, niente iMessage, niente smartphone. Che per me equivale a dire niente ossigeno. In realtà molto probabilmente si vive benissimo senza tutto questo, soprattutto se i luoghi di incontro sono sempre i soliti due o tre.
Anzi, probabilmente l’unico e più frequentato luogo di incontro, a giudicare dai risultati, è la palestra.
[Foto di copertina di Luca Rossato, foto nel post dal mio Instagram]
Il post Vivere in Liguria, gli Hamptons del Nord Italia, scritto da Signor Ponza, appartiene al blog Così è (se vi pare).