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Vivi AppassionataMente

Creato il 12 agosto 2011 da Angela

Scrivo dopo una breve sosta nella quale mi sono dedicata all’arte dell’ozio vacanziero. Non solo sono riuscita a salutare quella persona che non vedevo da tempo di cui scrivevo nel post precedente ma ci ho anche trascorso una settimana di vacanza a Riccione. Inutile dire che le mie aspettative erano piuttosto scarse: credevo Riccione fosse una cittadina tutta incentrata su discoteche e sballo. In realtà sono stata accolta da gente cordiale in una località che è più pensata per le vacanze in famiglia di quanto potessi immaginare. Ora non voglio dire che le discoteche non ci siano o che il divertimento non sia a portata di mano ma passeggiando nelle vie principali erano tante le famiglie che si incontravano e anche le spiagge erano concepite per lo svago sia dei più piccoli che degli adulti (ebbene sì non ho saputo resistere: sono stata coinvolta anche io in una lezione di acquagym!). Come ogni spiaggia italiana che si rispetti anche quella in cui sono stata io era tutta un via vai di venditori ambulanti: su tutte una massaggiatrice asiatica che si fermava a pranzare a pochi lettini dal mio e che quando mi ha sentito dire in tedesco la parola ‘Massage’ (che come potrete ben intuire significa ‘massaggio’) contestualizzata in una frase in tedesco tipo “Tu hai mai fatto un massaggio?” ha iniziato a dirmi: “Vuoi un massaggio?” e alla mia riluttanza a rispondere ha reagito insistendo: “Vuoi un massaggio si o no?!”. Spesso quindi, essendo in compagnia di una persona straniera, fingevo di non parlare l’italiano per non essere infastidita, l’ho fatto anche una volta in cui in realtà avrei preferito essere onesta. Eravamo sempre in spiaggia e a un certo punto si avvicina a noi una signora sui 45 anni con una maglietta arancione e dei calzoncini bianchi. Sulla maglietta la scritta ‘Ogni uomo è un educatore’. Con un inglese un po’ stentato ci fa capire che insieme ad altre sue colleghe volontarie sta svolgendo sulle spiagge di Riccione una campagna di sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza promossa da una fondazione che si chiama Patrizio Paoletti e sta raccogliendo fondi in favore dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Ci ha mostrato un depliant e ci ha detto che l’offerta sarebbe stata libera. Ci ha anche regalato un braccialetto arancione con scritto ‘Vivi AppassionataMente” a offerta ricevuta. Io che sono una persona abbastanza diffidente sono andata subito con l’I-phone a cercare il nome di questa fondazione ed ecco quello che ho scoperto.

La Fondazione Patrizio Paoletti persegue l’attività di ricerca pedagogica quale strumento per la promozione del benessere sociale e la difesa dei diritti dell’infanzia, anche in quelle zone del mondo dove povertà e guerre inficiano fortemente il processo educativo. La visione ispiratrice della Fondazione è quella di un mondo migliore in cui i diritti dell’infanzia siano garantiti. Il diritto all’educazione, all’istruzione… per noi sono scontati, ma per quanti uomini, donne e bambini sono ancora un miraggio? Le aree del mondo più povere sono anche quelle in cui sono più diffusi l’analfabetismo, la disoccupazione, l’arretratezza dell’organizzazione economica, sociale e politica. L’attività della Fondazione mira a creare quelle condizioni necessarie per lo sviluppo armonioso di ogni singolo individuo, con l’intento di rimettere in moto il progresso anche là dove questo ha subito una drastica battuta d’arresto.

In questi anni il progetto ‘Scuole nel Mondo’ uno tra i più importanti di Fondazione Patrizio Paoletti, attivo in Perù, Haiti, Congo, India, Indonesia, Israele, ha raggiunto 42.134 persone, di cui 36.350 bambini in età scolare, 1.235 insegnanti, 1.229 famiglie, 320 docenti (che hanno operato nelle scuole del programma), permettendo di portare a termine un ciclo completo di istruzione primaria anche a coloro che vivono in paesi devastati da povertà, guerre e calamità naturali.

Qualora tutto ciò vi avesse incuriosito, riporto il sito della Fondazione Patrizio Paoletti.

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