Magazine Opinioni
Di solito una qualsiasi situazione "normale" non necessiterebbe di nessun tipo di intervento straordinario giusto? Bene, però l'Italia non è un Paese normale, e quindi ci dobbiamo comportare di conseguenza passando da un'emergenza ad un altra. Il caso più antico in senso temporale, ma anche "archeologico" e il crollo della Domus dei gladiatori di Pompei. Dopo il fattaccio si proclama l'emergenza; soldi, commissari e tutto il corollario per far sembrare l'accaduto un effetto non imputabile a chi deve controllare. Lasciamo pure perdere le uscite verbali dell'ex Ministro Bondi, è meglio. La domanda che ci si deve fare però è: cosa si è fatto per evitare il disastro? Nulla. Lo stato dell'intera area archeologica è deprecabile da molto tempo, servono soldi, archeologi e molto altro. Il governo cosa combina invece? Taglia fondi e i pochi soldi che sono a disposizione vengono spesi in modo più che dubbio. Caso due. Immondizia a Napoli. "...il Premier ha fatto sparire i rifiuti di Napoli, ci ha salvato!..." si diceva dopo il "miracolo" dell'Uomo di Arcore. Cosa abbiamo ottenuto? Città pulita per poco tempo e nuova invasione di sacchetti blu per le strade. Altra emergenza, altri soldi, commissari, le spese giustissime per un termovalorizzatore (che non funziona). La prodigiosa sparizione (tralasciamo il fatto dei convogli ferroviari diretti in Germania carichi di spazzatura) non ha portato a nulla. Serve un piano di riciclo e valorizzazione a lungo termine ma tutti se ne frega.Terzo episodio e più recente: immigrati a Lampedusa. Ogni anno è la solita storia. Gente che arriva, viene spostata qua e la e non se ne va. Ora la situazione è seria. E anche qui si proclama l'immancabile emergenza; soldi a palate, commissari, nessun rimpatrio e l'Italia si ferma. Serve una politica sociale ben definita ma anche in questo caso non ci sente nessuno. Toglietevi le fette di salame davanti agli occhi e guardate bene l'uomo del "Fare". Ma non è solo l'uomo del "Parlare"?
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