Così scriveva amaramente e con grande ironia Claudia Pepe il 21 Ottobre del 2012 su uno dei più importanti siti dedicati agli insegnanti…(I docenti scapigliati)
In quanto persona che nella scuola ci vive da anni, a contatto diretto con gli insegnanti, sia dietro che davanti la staccionata, posso confermare in tutto la veridicità di queste espressioni.
Si può non condividerne fino in fondo la polemica sfinita e provocatoria, si può tirare qualche freccia a favore della classe politica non interamente sorda ai problemi reali, ma non si può dire che la classe insegnante navighi da moltissimo tempo in pessime acque. Questa classe di educatori si salva solo grazie all’operosità disinteressata dei suoi membri.
E’ vero, la sinistra al governo (per quel periodo che ci è stata) non ha saputo fare molto di meglio, le nostre condizioni economiche generali non ci permettono grandi sprazzi di fantasia, però quando le cose vanno male (cioè spesso ultimamente), le prime voci a essere tagliate sono sempre state quelle della cultura e della sanità.
Avrei potuto essere un’insegnante da molto tempo, avrei potuto stare dalla parte dei ragazzi da lunghi anni, ma peripezie personali varie non me l’hanno permesso.
Oggi che potrei, oggi che starei di fatto di là, dietro la cattedra, altre peripezie professionali sembrano mettermi tutto sommato davanti ai maestri e non accanto a loro, nelle classi.
Tuttavia le loro preoccupazioni e difficoltà io le conosco tutte, e le condivido. E per questo ne parlo diffusamente.
Tra di essi ci stanno molti colleghi impreparati, ma molti altri capaci e sottopagati, oltre che sfruttati e derisi.
E non è certo la loro precarietà (subita) e la loro scarsa considerazione pubblica (manipolata) che ne fanno del nostro paese un problema; è semmai la nostra incapace classe dirigente a rappresentare per tutti noi una sciagura.
Un paese che non sa investire nel sapere, nell’educazione, nella ricerca, nella didattica, nella formazione continua, nello scambio delle conoscenze, nella multiculturalità , vivendola come una grande occasione, è un paese destinato alla fine.
Noi tutti, da grandi pensatori quali siamo stati nel passato (e nel recente presente), da dove abbiamo partorito grandi scienziati ed artisti, non ci vogliamo ritenere tali.
Soprattutto non vogliamo rinunciare all’idea di una scuola che cresce, che sforna menti libere e creative, originali e geniali, che sa dare il meglio di sè sempre e comunque, anche in tempi oscuri e miserabili…proprio perchè questo rappresenta la sua vocazione.
0.000000 0.000000