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Voci, storie e fantasmi degli Appennini

Creato il 26 febbraio 2011 da Angeloricci @angeloricci
La Provincia Pavese ha pubblicato un bellissimo articolo, a firma di Gabriele Conta, con un'intervista a Marino Magliani in occasione dell'incontro che si è tenuto giovedì 24 Febbraio.
Ecco il testo:
Si parlerà di territori, di valli dell'Appennino, che si stanno spopolando e di come salvarli dall'oblio. Insieme a loro avrebbe dovuto esserci anche Vincenzo Pardini, ma lo scrittore toscano non potrà partecipare all'incontro della rassegna culturale "Quattro chiacchiere con" a causa di problemi di salute.  Si partirà dal libro "Non rimpiango, non lacrimo, non chiamo", scritto a quattro mani da Magliani e Pardini che l'estate scorsa si è aggiudicato il premio "Tracce di territorio". Racconta la Liguria da sempre Marino Magliani, e in questi anni ha visto l'abbandono della sua Val Prino, che si apre a monte di Porto Maurizio: «A partire dagli anni Settanta - racconta Magliani - i contadini e i pastori se ne sono andati, sono scesi sul mare. Interi uliveti sono stati abbandonati e disboscati, e così ci sono state numerosissime frane».  Una situazione non diversa da certe vallate dell'Oltrepò, che in questi anni hanno visto i propri abitanti diminuire sempre di più. Per lo scrittore ligure ormai si è arrivati ad un punto di non ritorno: «Bisogna prendere urgentemente seri provvedimenti - sostiene -. Altrimenti sarà troppo tardi». L'autore di «Quella notte a Dolcedo» e «La tana degli alberibelli», entrambi pubblicati da Longanesi, non ha più fiducia nelle comunità montane, che dovevano salvaguardare interi territori e invece hanno fallito: «Dalle mie parti hanno fatto soltanto danni, e oggi sono piene di debiti. Il problema - spiega Magliani - è che chi dovrebbe occuparsi di queste terre non le visita, non parla con i contadini, non conosce le loro difficoltà. E così interi paesi scompaiono». Eppure qualche segnale positivo c'è: «In questi ultimi anni alcuni giovani hanno aperto dei piccoli bed & breakfast, dove cercano di lavorare in armonia col territorio e difendendo i prodotti locali».  Questi segnali non devono però rimanere «piccole braci in un mondo di cenere», dice Magliani. «Le istituzioni devono rivedere i loro rapporti con questi territori - sostiene -. Altrimenti interi paesi spariranno». A Pavia Marino Magliani presenterà anche il suo ultimo libro,"La spiaggia dei cani romantici" (Instar libri), una vicenda di migrazione ambientata tra l'Argentina e la Costa Brava sulla quale incombe un crimine.

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