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Svegliarsi al mattino, quando un primo raggio di sole facendosi largo tra le fessure di una persiana, accarezza dolcemente il tuo viso ormai non più giovanissimo. Non c’è più bisogno del suono di una sveglia. Non è più necessario timbrare un cartellino. Il tuo contributo alla società ormai è compiuto. Quaranta anni di lavoro, contribuzioni e detrazioni sono sufficienti a permetterti di gustare appieno gli ultimi rintocchi del tuo tempo. Quante corse, quanti affanni. L’impegno di ogni uomo è necessario a far sì che la catena lunghissima dell’umanità non abbia fine. Quanti si sono persi lungo il cammino! Quanto è difficile organizzare il futuro per chi viene dopo! Comunque l’importante è che ci si rende conto di aver fatto la giusta parte. Ora è tempo di utilizzare le proprie capacità a soddisfare quelle tante attitudini tenute nascoste dal continuo impegno quotidiano. Tutto comincia di già al risveglio. Non più programmato, ma libero. Ogni mattino un orario diverso. Ogni mattino un ritmo diverso. Ogni mattino poter scegliere cosa fare per te, per chi ti sta accanto, per la famiglia ed anche per gli altri. La voglia di libertà nasce esclusivamente dalla necessità di staccarsi da vincoli programmati e utilizzati per tanto tempo. Quello strano meccanismo, necessario per la riuscita e crescita di una intera comunità, ma che poi inevitabilmente toglie ad ognuno di noi gran parte del tempo disponibile. Sedersi a tavola per una colazione in compagnia della propria donna. Non più in piedi davanti ad un freddo bancone di un bar. Guardare la tua compagna negli occhi e scambiare a voce i propri dolori, le proprie gioie. Trasmettere tenerezza e organizzare, finalmente insieme, l’andare della giornata. Non fa niente se poi ti accorgi che hai poco a disposizione e che in fondo spesso c’è da fare più di prima. Ciò che conta è poter decidere come muoversi. Poter organizzare gli eventi, ottimizzando i tempi ed il proprio intervento. Poi basta anche affacciarsi al balcone con il sole di fronte e accorgersi che laggiù sbocciano le rose, che il tuo gattino invano cerca di afferrare le leggerissime farfalle. Tirare un forte respiro e sentire dentro il tepore della stagione appena cominciata, mentre ti avvolge il primo profumo di rosmarino e salvia da quel angolo del giardino. C’è tanto da fare, la natura si risveglia ed è necessario intervenire a rimodellare quel tuo angolo naturale. Poi, suggerire alla tua compagna un’alternativa alla giornata, facendo finta di essere tu a decidere, mentre utilizzi le sue aspirazioni, portandola a ritrovarsi, facendole capire che tu le sei sempre stato accanto.