Voglia di un Piccione? Niente paura, il Problem Solver te lo procura

Creato il 07 dicembre 2011 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

Il Problem Solver è giunto anche da noi. Il risolvi tutto, il leader delle emergenze, colui che interviene tempestivamente nelle situazioni che appesantiscono le nostre giornate e ci garantisce giornate felici lontani da noiosi problemi quotidiani è arrivato.

Helen Nonini, giovane signora glamour dagli intensi occhi castani, nel suo libro “Professione Problem Solver”, ci insegna i segreti del mestiere, raccontandoci curiosi aneddoti e descrivendoci il suo lavoro, faticoso e ricco di imprevisti. Comparsa nel Regno Unito circa 10 anni fa, è oggi una professione consolidata e molto richiesta. Si impegna a sbrigare in nostra vece faccende di ogni genere, dal pagamento delle bollette alla scuola di chitarra per i nostri figli fino ad esaudire i desideri più improbabili, come reperire piccioni veneziani per un principe.

Quintessentially è l’agenzia inglese con più di 1000 dipendenti in 54 paesi dove non esistono clienti ma associati che pagano una quota annuale per usufruire del servizio.

Scegliendo la prestazione base, il General (1000 sterline l’anno), alle nostre mail risponderanno anonimamente a rotazione persone senza volto mentre con il Dedicated ( 2.500 sterline l’anno) avremo come interlocutore una persona dedicata totalmente a noi per prevenire ed accontentare ogni richiesta. Posto a parte spetta all’Elite, il cui elitario costo è di 36.000 aristocratici euro per una tessera annuale.

Le fasce di persone che hanno la necessità di contattare un problem solver sono eterogenee: chi ha i minuti contati li acquista dai venditori di tempo (così si definiscono) per risolvere i problemi quotidiani e migliorare la qualità della vita mentre il top manager può decidere di scegliere il servizio come supporto per la sua assistente personale oberata di lavoro.

Non esiste un percorso formativo per diventare problem solver ma una predisposizione naturale verso un’organizzazione capillare, un certo cinismo e nervi d’acciaio. Indispensabile un lungo e fornito elenco di contatti e una forte dose di corroboranti fisici per rimanere svegli anche di notte.

Sembra che i clienti non tengano conto del fuso orario e che a volte si lascino andare a richieste esagerate, come pretendere tout court una lezione di aerobica con Madonna.

Non siamo pagati per commentare ma per risolvere i problemi”, predica la fascinosa Nonini ai sottoposti, raccontandoci che per il suo compleanno il suo unico desiderio è stato regalarsi otto ore di sonno. Mai porsi degli interrogativi sulle richieste se non per accontentare gli associati.

C’è chi ha telefonato reclamando un metal detector per ritrovare le chiavi della macchina sportiva perse in un parco di domenica, ma sembra sia molto più difficile trovare il sabato sera una baby sitter che parli inglese.

Ragazzi di tutto il mondo in cerca di lavoro, organizzatevi. Studiate le lingue, rinunciate a qualche serata mondana e spupazzatevi qualche marmocchio durante il week-end. Considerata la penuria di baby-badanti di idioma britannico, la retribuzione dovrebbe essere ottima.

La cultura italiana, sostiene Helen, non digerisce ancora di buon grado il genio della lampada, preferendo affidare a nonni e amici le incombenze impossibili.

Assenza di fiducia o mancanza di quattrini? Comunque sia, è un settore in via di sviluppo anche da noi, con società avviate come “The Sobstitute”,azienda di Milano, Italian Details, esperta in viaggi e Dream Charme, specializzata nell’affitto di case e barche.

Sono le occupazioni del futuro, gente. Auguriamoci che creino sempre più posti di lavoro.

www.quintessentially.com

www.thesubstitute.it

Roberta Paoletti @FalloSapere


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