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Voglio vivere a Vernante

Creato il 05 giugno 2012 da Adrianakoala @adrianakoala
ì Sì, a volte avrei proprio voglia di andare a vivere a Londra. Così vivace, stimolante, ideale da certi punti di vista. Ma quando sabato sera mi sono guardata intorno dalla cima della scalinata della trattoria San Bartolomeo Folchi (tanti anni fa era una scuola), e c'erano solo montagne, pini e un po' di foschia, ho pensato che lì vorrei davvero ritirarmi. La frazione Folchi di Vernante (Cn), il paese prima di Limone Piemonte (a sua volta il paese prima del Colle di Tenda e quindi della Francia) fino al 1970-72 era abitata, e si vede: c'è una bella chiesa di recente costruzione e tante case che sarebbero solo da abitare, o da affittare, o... comunque da non lasciare lì abbandonate. Oggi gli unici abitanti di Folchi sono i gestori della trattoria, ma solo d'estate: d'inverno la frazione è disabitata, non viene nemmeno tolta la neve dalla strada. Qui però devo aprire un capitolo sull'enogastronomia: perché sono convinta che i veri detentori dell'alta cucina siano loro - non dico proprio e solo in questo ristorante qui, chiaramente, ma in questo tipo di ristoranti. Lì tu mangi frittate cucinate con le orle (spinaci di montagna) appena raccolte, la polenta col cinghiale più buona che si possa immaginare, i gnocchi ai porri, una magnifica panna cotta. Tutte le volte che andiamo a strafogarci lì (quattro antipasti, un primo, un secondo circa 25 euro, vino compreso) noi ci pensiamo, alla cucina molecolare&C. Devo dirvi chi vince? No, non devo neanche dirvelo. Devo solo dirvi che se avete occasione di passare di lì, dovete prendere a destra per Palanfrè e fermarvi a Folchi, per richiamare alla memoria - sì, ce le abbiamo tutti queste cose nella memoria - ricordi di tanti anni fa, di posti semplici con i mazzolini di fiori appena colti sulla tavola.

Voglio vivere a Vernante

Fonte: dalla rete

Un'altra ottima ragione per visitare Vernante è che Vernante è il paese di Pinocchio: quasi ogni casa è decorata con un bellissimo murales che ci racconta una scena della storia del burattino. Solo a Vernante ti può capitare di entrare in farmacia e scoprire che il farmacista Savino Roggia ha dedicato un libro alla figura di Pinocchio, "Pinocchio ritrovato", un'opera che non è una riflessione su una favola per bambini, ma un libro di crescita personale.
Leggo in quarta di copertina:
"Sconcerterà, la sua trama favolosa è ordita non per assonnare, ma per risvegliare l'essere umano voglioso di comprendere i meccanismi che nutrono i burattini e difendersi dai burattinai dell'esistenza, vincendoli.
Ragioni per cui Pinocchio ritrovato indaga le situazioni, i vizi e le abitudini che creano dipendenza, e invita a riflettere sui mutamenti mentali necessari per sottrarsi alla schiavitù dell'istinto, dei pregiudizi e delle passioni, per giungere alla coscienza di sé, a essere un bravo bambino, un Uomo."
Vi pare poco? Andateci, andateci, a Vernante...

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