Magazine Bambini

Voglio vivere in ciabatte

Da Mammapiky @mammapiky
VOGLIO VIVERE IN CIABATTE   Vivere in ciabatte è facile. Significa vivere sotto una sorta d’immunità diplomatica, dove tutto è concesso e possibile. Significa dare una spiegazione, o meglio (peggio) ancora, una giustificazione, a ciò che normalmente sarebbe impensabile fare. Il gelato all’ora di pranzo, il sonnellino di metà pomeriggio, la mini troppo corta, le patatine fritte mangiate senza rimorso, la collana dai colori improbabili, le ore piccole a bere mirto ghiacciato, e ancora, per Cestino, i Fonzies per colazione, la cena con il “Il libro della giungla” in tv, rotolarsi e sporcarsi in ogni dove, mandare in tilt la macchinina che rilascia pallina, mangiare dieci Zigulì di fila, uscire dall’acqua solo dopo che ti sono spuntate le pinne. Vivere in ciabatte è uno spasso e noi, l’abbiamo fatto per due settimane di fila, uscendone completamente stravolti. Una Mamma Piky e un Principe Azzurro versione restyling e un Cestino incredibilmente cresciuto che vanta, oramai, il dominio su tutto il Casato: le regole …. un triste ricordo, la routine … un’inutile bega, i buoni propositi … fritti insieme ai calamari. C’è una concreta possibilità che niente sarà più come prima, anche perché vivere in ciabatte significa, dire addio all’orologio e, francamente, non credo sia “cosa buona e giusta”. Per lo meno, non per noi, che al ritorno, sulla porta di casa, abbiamo ritrovato i mille impegni quotidiani, da incastrare, nuovamente, come i blocchi del Tetris, pena il game over. Eppure, lungi da me, pentirmi per i “peccati” commessi, nessun rammarico e, soprattutto, nessun rimpianto. Mi sono goduta il mare, il sole, il buon cibo e il dolce far niente, ma, cosa più importante, mi sono goduta la mia famiglia. Mi sono innamorata di questa terra al nostro primo incontro e, anno dopo anno, continuo ad amarla sempre di più. Mi piace la sua gente, ospitale ma non invadente, il suo paesaggio, selvaggio ma ben curato, il suo cibo, saporito ma genuino e ovviamente amo il suo mare blu, turchese, smeraldo, azzurro e, ovunque, trasparente. In queste due settimane, Cestino è cresciuto molto. Ora parla in maniera quasi perfetta, è diventato molto più autonomo (a tratti ingestibile), con una personalità che, sempre più, si sta mostrando. Osserva tutto, memorizza di più (anche ciò che non dovrebbe) e, soprattutto, sperimenta. E’ un continuo esplodere di idee, un domandare e un fare. Una “potente macchina” da combattimento che non molla mai. Chissà cosa succederà ora, quali saranno le conseguenze e cosa ci riserverà la tappa invernale … io aspetto e, per il momento, continuo a vivere in ciabatte.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog