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“Voglio vivere sui tetti”, canzone rap di Stefano Steffé e Lucio Disagio. Nato anche il progetto “Sane Radici”

Creato il 17 novembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

“Voglio vivere sui tetti” è una canzone scritta da Stefano Steffé e Lucio Disagio. “Il pezzo – spiegano i due - parla della volontà di stare un po’ sopra gli schemi e di vivere liberi senza regole e pregiudizi”. Ecco la canzone e qualche curiosità sui due rapper e su “Sane Radici”, un progetto rap che cerca di coinvolgere artisti da tutta Italia.

Stefano Steffè a.k.a. Stefano Quale nasce a Trieste nel 1979. Dal 1994 inizia ad ascoltare rap e a immergersi nella cultura hip hop, Si appassiona al rap ascoltando soprattutto quello d’oltre oceano, poi si avvicina al rap italiano ascoltando i 99 Posse, i Sangue Misto, Bassi Maestro, Articolo 31, Atpc, Sottotono. Nel 1999 sente il desiderio, dopo tanto ascolto, di iniziare a scrivere e realizza, così, i primi lavori. Lavori che fanno fatica a sfondare, a causa la scarsa cassa di risonanza. Oggi, invece, grazie ai social questo è maggiormente possibile. “A Trieste in quegli anni, la scena hip hop era praticamente inesistente - spiega Stefano -: su una popolazione di 500.000 abitanti a fare rap eravamo forse in due… Così sono nate un paio di collaborazioni con un altro artista triestino che, oltre a qualche serata dal vivo non ha portato a nulla. Dal 2005 al 2010 la mia attività musicale si è un po’ fermata. Solo nel 2010 sono tornato a fare rap, ricominciando a scrivere spinto da nuove motivazioni e dalla possibilità di promuovermi autonomamente. Così ho creato un piccolo home studio, chiamato ‘Rapbolatorio’ dove ho ripreso ad incidere”. Stefano Steffè si definisce un “artista prevalentemente commerciale a cui piacciono le sonorità melodiche, infatti in molti suoi pezzi si ritrovano sonorità care alla musica italiana”. “Non mi sforzo di essere commerciale, la musica mi viene così. Ascolto ed apprezzo artisti come J-ax, Fabri Fibra, Emis Killa, Fedez, Ensi, Jovanotti, Dargen D’amico, Raige e Neffa. Trovo ispirazione da quello che vedo o che sento nella società che mi circonda. A Trieste per fortuna oggi ci sono un sacco di giovani della nuova generazione che portano avanti la cultura rap. Non credo siano importanti i mezzi, ma la motivazione e la passione”.

Lucio Perrone aka “Lucio Disagio” (ex nome d’arte “Giostra”) è un rapper di 25 anni nato a Luino, ma originario del Salento a cui è molto legato. Inizia ad ascoltare rap con artisti americani come Eminem e 50 Cent, ma anche artisti italiani come Inoki, Esa e Tormento. All’esordio scrive con il nome di Giostra, per poi decidere di cambiare il nome in Lucio Disagio. Da poco più di mese, però, ha deciso di fondare un collettivo musicale dal nome “Sane Radici”, che ha come obiettivo raccogliere artisti da tutta Italia. Grazie ad alcune sue vecchie canzoni passate in una radio streaming, conosce Stefano Quale. Tra i due nasce subito un’amicizia e Lucio decide così di inserirlo nel suo progetto di “Sane Radici”. Attualmente gli artisti presenti nel collettivo sono 4 tra cui due rapper (ndr, Lucio e Stefano) e due produttori. ”La mia musica deve ritrarre la semplicità di ogni giorno e me stesso. Mi piacerebbe che gli ascoltatori riuscissero a vederla e toccarla”, conclude Lucio Perrone.


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