Ai miei compagni d’arme. Oggi si chiude la mia vita, nel supremo istante giunga a Voi il mio grato ricordo. Siete stati per me compagni buoni e fedeli, una sola cosa mi rincresce, il dovervi lasciare quando già per Voi sta delineandosi la Vittoria, con quella Pace che donerà al mondo intero, se non altro quella tranquillità che tutti auspicano dopo tante lotte e sofferenze. Certo di essere da Voi ricordato, Vi lascio con il desiderio che non si sparga per me altro sangue italiano. Un fraterno abbraccio a tutti. Viva l’Italia. Boris. Spero e auguro che la sorte sia più benigna con Moro e Michele. (Boris Bradac Bauder di anni 24, nato a Trieste, studente in medicina, partigiano della IV Divisione Garibaldi, fucilato il 26 marzo 1945 a Rocca Canavese).
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E R A B E A T O I L T E M P O C H E R I C O R D O
Portavi odore di campagna, il lume
sotto la casa bianca già di notte
e d’un carro lontano. Il vecchio sogno
di cui resto bambino è la tua voce
che spiega il fresco nel mio letto e il mare
mi rincalza alle spalle, contro il mento,
come una grande coperta di luna.
Sotto la loggia passavano gli anni,
da voce a voce la candida vela.
Era beato il tempo che ricordo.
-Alfonso Gatto-
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