Magazine Diario personale

Voi ce l'avete?

Da Tofina
Voi l'avete un posto in cui rifugiarvi per ritrovare la calma, l'equilibrio, la sanità mentale? Intendo un posto in cui andate col pensiero, ovunque vi troviate: sul treno prima di un esame, in mezzo al traffico interminabile, in coda alle poste, sulla poltrona del dentista.Io ce l'ho. Fino a qualche tempo fa il mio posto era un'attrazione di Eurodisney. Dopo varie ricerche sono riuscita a trovarla, si tratta di It's a small world. Cioè, è tremendo. A rivederlo adesso mi vengono il mal di testa e le vertigini; tutte quelle luci, la canzoncina insistente, troppi movimenti, troppi personaggi, troppo tutto. Eppure per tanto tempo mi è sembrato il posto migliore dove allentare la tensione. Forse proprio per la totale incapacità di pensare che un baraccone simile genera: come si può farsi prendere dai propri pensieri e non fermarsi impietriti ad osservare quel teatrino invadente?Credo di aver scelto questo posto perché quando ci sono stata ero felice: avevo 17 anni, era la mia prima vacanza, ero con il mio ragazzo e la mia migliore amica. Ero felice come si può essere felici solo a 17 anni: tantissimo. Tantissimo relativamente all'improvviso capovolgersi degli eventi che può avvenire di lì a mezz'ora, trasformando il tutto nella più cieca e irrisolvibile disperazione. Così cieca e irrisolvibile come può sembrare solo a 17 anni.Dopo quest'estate il mio posto è l'Islanda. Appena sento l'ansia fare capolino nello stomaco (è da lì che parte, la bastarda), cerco di tornare mentalmente in Islanda. Cerco quei luoghi isolati, la natura che si perde all'orizzonte, quella sensazione di essere su un altro pianeta, completamente disabitato, stupendo. Cerco quel silenzio incredibile che ci accompagnava ogni volta che spegnevamo il motore e scendevamo dalla macchina. Un silenzio fatto di gabbiani, di vento, a volte del ghiaccio che si muove. Un posto dove il tempo si è fermato, dove non può succedere nulla di male. Allora anche tutti i miei pensieri, le preoccupazioni sembrano dissolversi piano piano nella luce bianca, si perdono all'orizzonte riflesse sull'Oceano... vanno via lontano, lentamente, facendosi sempre più inconsistenti. È strano come, solo adesso che lo sto scrivendo, io mi renda conto di quanto questi due posti siano l'uno l'opposto dell'altro. Da una parte la confusione, dall'altra la quiete più totale. Forse vorrà dire qualcosa, forse no.In ogni cosa, se ieri a Torino avete visto una pazza che sul treno, sul tram, per strada ripeteva a bassa voce "Pensa all'Islanda, pensa all'Islanda, pensa all'Islanda", come una preghiera sussurata, un mantra misterioso, quella ero decisamente io.E voi, l'avete un posto in cui rifugiarvi per ritrovare la calma, l'equilibrio, la sanità mentale?  (Capite cosa intendo quando dico "no ansia"? Le vedete, nella terza foto, le preoccupazioni che prendono il largo? )Voi ce l'avete?

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