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Volemuse Benem

Creato il 01 maggio 2011 da Carlo_lock
Un'espressione, quella del titolo di oggi 1° maggio, ricavata da un maldestro incrocio tra il latino e il romanesco, nell' affrescare la condizione di questo periodo tra guerre e santità. Il nuovo film di Nanni Moretti (da molti ritenuto rispettoso verso la Chiesa) sembra caduto a fagiolo in questi giorni che odorano di santità, in particolare oggi, con la beatificazione di papa Giovanni Paolo II.Insomma, siamo un paese di papisti, filo-papisti, baciapile, siamo legati a filo doppio a Berlusconi e al papa, tra il sacro e il profano. In mezzo c'è il "santo" Moretti, che con Habemus Papam, ha mistificato il ruolo di molti cardinali, riportandoli al comune mortale "sentire". Insomma, diciamola tutta: i preti sono uomini che pregano per non essere eletti pontefici, che vorrebbero svagarsi, che a volte si rendono conto essi stessi dell'assurdità e della rigidità delle loro regole e gerarchie. Quindi, mentre c'è una parte della popolazione che si eleva in preghiera nel ricordo di Karol Wojtila, un'altra ride e riflette con Moretti, osservando le gesta di un papa in crisi, immaginario (Michel Piccoli) che, insofferente e pauroso del ruolo di pontefice fattosi assegnare, fugge da tutto, si mescola tra la gente. E tutto sommato l'arguzia del film si fa notare in questo contrasto tra "alto" e "basso", "sacro" e "terreno", con il papa in abiti civili che si confonde tra la massa, in tram, nei suoi momenti di tenerezza e di consapevolezza verso ciò che sta lentamente autodistruggendo. Non è la prima volta che la figura del papa viene forzata in un senso demistificatorio (vedi Il pap'occhio di Renzo Arbore), ma è chiaro che se ciò è avvenuto contribuisce a una seria riflessione sul vaticanismo italiano. E Moretti, nel suo stile di sempre, non rinuncia a far esplodere queste contraddizioni presentandosi come uno psicologo materialista che deve ascoltare il papa in una seduta che dovrebbe essere individuale ma diventa collettiva per l'ingerenza cardinalizia onnipresente. La ricchezza, il prestigio, la sacralità ci pongono in una condizione di lontananza dalla terra, fino ad arrivare all'imbarazzo della perdita di una qualsiasi autonomia. Ogni tanto ci vuole pur sempre un colpo che spiazza, una spintarella verso il ridicolo..Insomma, mentre Nanni Moretti sembra essere tornato alla commedia di un tempo, tra di noi però si continua a pregare, per la fine di una guerra, perché il mondo cambi. Spesso anche il semplice andare al cinema ti impone da che parte stare...Oggi, come un tempo, ognuno ha la sua da dire e ognuno deve scegliere se stare da una parte o da un'altra. Io vorrei a volte non prendere posizione, allontanarmi, come del resto fa il nostro papa Michel Piccoli, rinviando ogni giorno che passa la decisione di presentarsi alla corte dei fedeli e come fanno molti italiani che già a priori (sbagliando questa volta) scelgono di non votare nessuno.Ma forse la chiave di tutto è "Volemuse benem"....

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