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Non so bene cosa sia successo, so solo che adesso l’unica parola che riuscirei a pronunciare è “Grazie”. Grazie con il cuore in mano, grazie guardando il cielo. Grazie, per cosa? Vorrei tanto sapere per che cosa. Non so bene cosa sia successo, so solo che adesso ho solo voglia di dire “Grazie”. Grazie perché sono viva, grazie perché respiro, grazie perché sto in questo mondo. Sono viva.. dopotutto, cosa significa, essere viva? Cos’è questa cosa chiamata vita? Tutti se lo chiedono, tutti provano a rispondere, gran pochi trovano una risposta. Tante risposte sembrano pure sensate, si parla di dimensioni, di scopi, di anime.. e posso anche crederci, in fondo. Ma, alla fine.. questa cosa che chiamiamo vita, non so cosa sia. So solo che è bellissima. E’ bello essere qui, è bello essere qui anche senza fare null’altro che respirare. Si, ci sono anche i sogni, ci sono anche i progetti. C’è anche la tristezza e a volte c’è anche la paura; ma, dopotutto, sono qui e respiro. E in questo momento non c’è nient’altro che vorrei. Non voglio niente, non me ne importa più di niente, non c’è nulla che desidero.. sì, ci sta, voglio laurearmi, voglio fare carriera facendo le cose che mi piacciono, voglio essere d’aiuto, voglio stare bene, voglio un compagno a fianco, una famiglia felice.. ma, in fondo, non c’è niente che voglio sul serio. Anzi, una cosa la voglio: voglio provare questa sensazione per il resto della mia esistenza. Esistenza? Sì, qui o altrove. Voglio che questa felicità non mi abbandoni. Felicità? Abbandoni? Ho letto ovunque che la felicità è a portata di mano, anzi di pensiero, anzi di cuore, che sta dentro di noi, ho letto che la paura di perdere la felicità si presenta tutte le volte che siamo felici. Felici mentalmente, felici col cuore, felici senza motivo.. ma alla fine, cosa significano queste parole? Io non lo so, non so cosa intendessero quelle persone con quelle parole, più di tanto nemmeno mi interessa, adesso. Spero che siano felici come descrivono, e basta. Io non so se sono felice adesso. Non so cosa sia la felicità, non so cosa significhi lasciar andare, non so cosa significhi lavorare su se stessi, affrontare le proprie paure, quelle cose che chiamano molto fantasiosamente blocchi emozionali, sé, anima, spirito e tutte quelle bizzarre distinzioni di energie invisibili, alieni ed angeli intorno a noi e ipnosi regressive.. non so e sinceramente, adesso, non mi importa più di niente. So solo che non mi sono mai sentita più leggera di adesso, più libera e più.. più. Più di adesso. Non sono mai stata più.. di adesso. Più. Adesso.. non c’è niente che voglio adesso. Non vorrei essere in nessun altro posto, con nessun’altra persona, con nessun altro pensiero che mi ronza in testa. Non vorrei essere in nessun altro, non vorrei avere più di quello che ho e non vorrei essere qualcos’altro. Me stessa? Solo me stessa? Neanche. Non so, alla fine, cosa significhi essere se stessi, ma adesso sto bene così. Sono. Non so se sia lo stesso Essere di cui parlano in tanti, ma se è questo, spero che lo provino sul serio. Li stimo, per aver cercato di esprimerlo. Io, adesso, so solo che.. che è così. E non mi aspetto nulla, non voglio nulla, non sento più nulla. Sono. E non ho nemmeno paura di non essere più. Non so perché, mi stupisco, al pensiero e alla frase scritta.. non ho paura di non provare più questa sensazione. Non è esattamente una sensazione, è.. qualcosa. Non so che cosa, ma ho come l’impressione di non poter perdere tutto questo. Perché, alla fine, non ho niente più di ieri e forse domani avrò meno di oggi, a considerare quanto spendo. Ma non importa perché, alla fine dei conti, questo è.. niente. Non ho niente e non mi serve nient’altro. Non mi interessano le parole degli altri, non mi interessa nemmeno il giudizio, non mi occupo di non attaccamento e di tanti altri interessanti concetti.. adesso, è come se ogni parola si fosse svuotata. Anche adesso, ogni mia parola è vuota. Scrivo parole vuote, perché vuoto sento. Ed è il vuoto più pieno che si possa mai immaginare, credo. No, non si può immaginare. Mai l’avrei immaginata, questa cosa, ma è giusto così. Non ho nemmeno voglia di ripetermi che tutto è come deve essere e se qualcosa deve essere, sarà. Che me ne importa? Io vivo. Io respiro. Io sto facendo qualcosa che non esiste verbo per descrivere, ma mi piace farla e continuo a farla. E’ più forte di me. Non c’è bisogno nemmeno di parlare, in realtà. Dopotutto, di parole se ne dicono anche tante, troppe forse. Decisamente troppe.. ma a me non importa. E dico che le parole arriveranno dove devono arrivare e risveglieranno quello che devono risvegliare.. ma è già troppo filosofico. E’ come se qualcosa, in fondo a me stessa, lo dicesse dentro di me al posto mio. In fondo a me stessa? Che parolone.. chi è me stessa? Dove sta? Sinceramente, non lo voglio sapere.. a che mi servirebbe? Non c’è nulla che mi serva, ora. Voglio stare semplicemente qui, a lasciarmi scivolare il vento nei capelli, ascoltare il vociare delle persone per strada, il profumo d’incenso e una canzone anni 80.. dissonante, sì. Ma potrebbero anche mancare tutte queste cose, o una sola, e sarebbe lo stesso. So solo che.. sono. Più, più di ieri, più forse anche di domani. Ma non importa. Davvero, non mi importa. Non so se questo è amore, non so se questa è luce, non so se questa è illuminazione, non so se questa è saggezza, non so se questa è umiltà, o magari arroganza, o magari sto solo facendo la strafottente.. non lo so. So solo che tutte queste sono parole vane, che nulla forse servono a descrivere quello che sto provando. Provando è già un termine così azzardato.. però ringrazio tutte queste parole, così, rileggendole, in futuro, potrò forse ricordarmi, in fondo in fondo, questa sera. Spero che questa sera duri tanto, in eterno.. ma non mi importa.
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