…poi ho trovato questa foto.
Sono Pier Paolo Pasolini e Mario Alicata ad una mostra di Gottuso. Uno intellettuale ribelle, l’altro responsabile cultura del PCI come lo si faceva a quei tempi.
Ecco quello che ci manca di questi tempi è riuscire a far stare insieme due così che erano gli opposti. Perchè uno pensava profondamente che la cultura dovesse essere un esercizio fortemente connesso al bene comune e ad esso mirato fino a piegarla persino, l’altro pensava cose anche scomode, anche anarchiche e non si domandava a cosa servissero le cose che pensava. E per questo era un pericoloso rompicoglioni. Forse oggi nel 2015 possiamo dire che questa dialettica tra due modi di intendere il bene comune (uno di volerlo manovrare secondo una visione, uno di considerarlo irraggiungibile e forse solo raccontabile attraverso la scrittura e la pellicola) servirebbe come il pane a questo Paese. Manca come il pane un luogo dove litigare di cultura, dove convivano stili diversi. Non è nemmeno una questione di fusione tra case editrici. Mi fa specie che nessuno si fosse accorto che tra recensioni incrociate, in fondo, tutte le grandi case editrici sono già fuse in un monolite al netto di poche, pochissime eccezioni. Vabbè sarebbe un discorso lunghissimo.