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Volevo solo averti accanto – Ronald H. Balson

Creato il 01 ottobre 2014 da Bea23
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Mi era piaciuto un sacco il commento di @franuvolette che, nel profilo Instagram del blog, mi aveva scritto: “Volevo solo averti accanto si legge in un soffio”. Nonostante le 420 pagine, aveva perfettamente ragione.

«Tutti gli avvocati sono narratori di storie. Devono saper presentare le loro tesi in maniera chiara e persuasiva. Per tanti anni ho scritto atti per i processi, ma ho sempre avuto la passione di scrivere romanzi (e ci saranno in circolazione diversi giudici disposti a sostenere che certe mie perorazioni legali in realtà fossero proprio romanzi)». Risponde così, Ronald H. Balson, alla domanda su come è nata la sua passione per la scrittura. E per essere un avvocato scrive proprio bene. Il suo primo romanzo Volevo solo averti accanto, inizialmente autopubblicato, ha venduto in poche settimane più di 100 mila copie, solo negli Stati Uniti.

La prima e la seconda parte (quindi le prime 300 pagine) servono a creare il background, a contestualizzare la storia, a farti ricordare cos’è successo durante la Seconda Guerra Mondiale, nel caso te lo fossi dimenticato. Quella dura realtà con cui ti trovi a fare i conti, pur non riuscendo ancora a capirla, ti fa sentire tremendamente impotente. È così che mi sono sentita io, leggendo quelle testimonianze; anche se si tratta di un romanzo, quelle descrizioni sono terribilmente reali, quelle sensazioni qualcuno le ha veramente provate. A distanza di 70 anni, però, ancora non si può accettare; non lo si potrà fare mai. Ma è così che deve essere. Certe cose non vanno dimenticate.

L’avvocato posò la penna e incrociò le mani: «Scusa, posso farti una domanda? Però se non vuoi rispondere non fa niente. Se Dio esiste, e tu ne sei così certo – lo eri perfino allora -, come ha potuto permettere l’Olocausto? Dov’era Dio, in quel momento?»
«È una domanda che mi sono posto per tutta la vita», rispose subito Ben. «Ed è la stessa che probabilmente si pongono tutte le persone colpite da tragedie incomprensibili. La mia risposta, Catherine, è che Dio c’era, e stava piangendo. Alcuni vedono la spiegazione nel libero arbitrio, ovvero il dono che Dio fece agli uomini di scegliere liberamente: alcuni scelgono il male. È una spiegazione che affonda le sue radici nel Deuteronomio. Quando Mosè chiamò a sé i capi di tutte le tribù, i saggi e i delegati, e tutto il resto delle genti perché si alzassero in piedi e ricevessero le leggi di Dio, loro impararono che l’Altissimo aveva messo davanti a loro due possibilità: la vita e il bene, o la morte e il male. Mosè disse che la scelta spettava a loro. Certo, si raccomandò di scegliere il bene e non il male, ma ognuno doveva decidere con la propria testa.
«Il male esiste, Caherine. Nelle tenebre del monte Moriah, dove non dimora la virtù, e nelle anime di coloro che se ne lasciano sedurre. E tutta l’umanità è responsabile quando si seguono, o si lasciano fare, i malvagi. Coloro che hanno interpretato l’Olocausto, ma anche quelli che vi hanno assistito e ne hanno reso possibile la perpetrazione, quelli che ne hanno tratto profitto e quelli che hanno voltato la testa…sono tutti responsabili. L’Olocausto», disse quindi Ben, puntando il dito con enfasi, «non è accaduto per volontà di Dio, ma per volontà degli invasati del demonio».

E poi inizi a girare le pagine con avidità.
Nella terza parte del libro ti arrabbi, non ci stai, vuoi che tutti sappiano la verità, vuoi che Otto Piatek venga smascherato e paghi per ciò che ha fatto, anche se nessuna condanna sarà mai abbastanza.

Il potere dell’amicizia a volte non può nulla, contro la violenza e la cattiveria. Come recita il sottotitolo:

Ti fidi di chi ti è vicino?
Sei pronto a credergli per sempre?
Nessuno è quello che sembra.
Adesso stai per capirlo.

Il potere di questo libro è davvero forte. Ti trascina alla scoperta di quello che nessuno avrebbe mai potuto immaginare, ti prende per mano e dopo una piacevole passeggiata durante la quale ti ha raccontato una storia, ti porta dritto dritto sulle montagne russe, dove una forza centripeta ti attira a sé: è la ricerca della verità.

Segnatelo in wishlist, correte in libreria a cercarlo, andate su un bookstore online e ordinatelo. Insomma, leggetelo prima o poi. Ne vale davvero la pena.

ps. Volevo solo averti accanto ha sfiorato di un soffio (appunto) di accaparrarsi il titolo di libro del mese di settembre, anzi direi che fino al 28 del mese era già salvato nelle bozze di quella rubrica. Poi però è arrivata Chiara Gamberale. Lo so, sono due libri completamente diversi, ma solo uno si aggiudica il “riconoscimento” e io ho scelto lei. Balson resta comunque una grandissima promessa della letteratura e sono già in attesa del suo prossimo libro.


volevo solo averti accantoAutore: Ronald H. Balson
Titolo: Volevo solo averti accanto
Titolo originale: Once we were brothers
Traduttore: Lucia Ferrantini
Genere: Letteratura straniera
Data prima pubblicazione: 2013 (in Italia nel 2014)
Casa Editrice: Garzanti libri
420 pagine
Prezzo copertina: 14,90 €
EAN 9788811682998

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Volevo solo averti accanto

Sinossi:

È la sera della prima al grande teatro dell’Opera di Chicago. Morbide stole e sete fruscianti si scostano per far largo al vecchio Elliot Rosenweig, il più ricco e importante mecenate della città. All’improvviso fra la folla appare un uomo anziano in uno smoking rattoppato. Tra le mani stringe convulsamente una pistola che punta alla testa di Rosenweig. La voce trema per la rabbia, ma lo sguardo è risoluto quando lo accusa di essere in realtà Otto Piatek, il macellaio di Zamosc, feroce criminale nazista. Ma nessuno sparo riecheggia tra i cristalli e gli specchi del sontuoso atrio. E Ben Solomon, un ebreo scampato ai campi di sterminio, viene atterrato dalla sicurezza e trascinato in prigione. Nessuno crede alle sue accuse, nessuno vuole ascoltarlo. Tranne Catherine Lockhart, una giovane avvocatessa alle prese con una scelta difficile della sua vita. Catherine conosce l’olocausto esclusivamente dai libri di scuola, eppure solo lei riesce a leggere la forza della verità negli occhi velati di Ben, solo lei è disposta ad ascoltare la sua storia. Una storia che la porta nella fredda e ventosa Polonia degli anni Trenta, a un bambino tedesco tremante e con le scarpe di cartone che viene accolto e curato come un figlio nella ricca casa della famiglia ebrea dei Solomon. Ma anche agli occhi ambrati di una ragazza coraggiosa e a una storia di amore, amicizia e gelosia che affonda le radici del suo segreto in un passato tragico.


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