Ci sono sogni irrealizzabili. Quando, con alcuni amici, mi spingo in qualche volo ardito, descrivo il piacere che potrebbe venire dalla realizzazione di una rivista di respiro nazionale, che parta dal Sud, che valorizzi esperienze di vita, cultura, ambiente, turismo. Una rivista in stile “Famiglia Cristiana” meno ingessata, più italiana con una punta in meno di internazionalità, per le famiglie. Potrebbe venir fuori un prodotto davvero significativo. Ma oltre alcuni disegni e calcoli realizzati sulle tovaglie di carta di qualche pizzeria non si è mai andati, e mai si andrà. Qualche giorno fa vedo in tv la promozione di un nuovo magazine e ne rimango folgorato. Forse non è proprio la rivista che avrei in mente, ma si ci avvicina. L’ho acquistata e sfogliata a lungo. Ho un amico che mi dice sempre: non ho bisogno di agendine e fogli di carta, ho tutto qui nella mente (si tocca la fronte): penso e realizzo. Ovviamente è un giamburrasca senza pari, pragmatico all’eccesso con punte di cinismo divertenti seconde solo a Cetto La Qualunque. Anch’io nella mente ho tanti cassetti destinati a restare chiusi, tante agendine, tanti appunti destinati a svolazzare senza meta in un mondo parallelo in cui soffia forte il vento della volontà ma che purtrorppo non trova vele da gonfiare.