Il Maggiolino. Il simpatico camper degli hippy. La Golf Turbo. Volkawagen suscita ricordi positivi, energici, spensierati e forse un po' retrò, legati a quel furgoncino che nell'immaginario rimarrà sempre coperto di colori e fiori. Si chiama Transporter, per esserre precisi, ed è prodotto tutt'ora.
Ma forse per una delle aziende simbolo del Made in Germany i tempi dei figli dei fiori sono finiti per sempre. Uno scandalo, motori dannosi, emissioni nocive per l'ambiente non segnalate, software truccati e via…fine di un'epoca. Oggi il titolo in borsa è crollato del 16%, a seguito dell'ammissione di colpa dei dirigenti Volkswagen. Stiamo parlando di almeno dieci miliardi di euro bruciati in una notte per aver barato sulla fedina ecologica dell'arma ammazza-ambiente per antonomasia: l'automobile. Nemmeno i mercati ora perdonano più questi scivoloni. E la concorrenza, Italia in testa, si frega le mani…
Si frega le mani? Abbiamo da festeggiare? Certo, in Italia industria vuol dire Fiat (o Barilla, ma anche loro in quanto a immagine, lo sappiamo, hanno avuto i loro problemi) e Fiat produce automobili, quindi se i consumatori non si fidano più di Golf o Lupo, forse Panda e Punto potrebbero avere da guadagnare. Con buona pace dei posti di lavoro in calo.
Quello che forse sfugge, però, è che di italiano in una Volkswagen c'è parecchio. Almeno l'8% del valore di un'auto tedesca è Made in Italy, importato quindi dalle nostre fabbriche. Anche questo potrebbe sfuggire, quindi è giusto ripeterlo, l'Italia è un paese che delle sue fabbriche, delle sue industrie manifatturiere, ha sempre vissuto e prosperato. Non di finanza, non di speculazioni, ma dell'intelligenza e della bravura delle sue fabbriche nel dare valore a informi pezzi d'acciaio.
Italia e Germania sono paesi rivali, ma con una sana rivalità. Il calcio, in questo caso, rispecchia bene la situazione: sfide epiche, leali, sempre decisive. Così come nei motori. E chissà che un giorno la gara delle auto non sarà combattuta, sempre a velocità altissime, su auto che non inquinano…
Simone Caroli