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Voltare Pagina - anteprima della seconda edizione 2° capitolo

Creato il 10 aprile 2014 da Tiziana Cazziero @TizianaCazziero
Salve lettori, continua la lavorazione del mio primo romanzo Voltare Pagina che ha dato il nome a questo blog nel 2011.

Ho postato il primo capitolo nella pagina dedicata a questo romanzo, che potete leggere QUI.Adesso per voi, vorrei dedicarvi in anteprima il secondo capitolo del romanzo, siete pronti?Buona lettura.

2
Janny sapeva di amare Mark, cercava di convincersene anche se a  volte le parole che la madre le ripeteva le si rivoltavano contro come macigni insostenibili. Possibile che avesse ragione? Possibile che lei, Janny Garin donna forte e sicura di sé si fosse sbagliata? E se davvero sua madre avesse ragione e se…. Dubbi e ancora dubbi annebbiavano la sua mente, ma doveva scacciarli, non era questo il momento di ripensare alla sua decisione, aveva altro cui pensare: il consiglio di amministrazione.
Bussarono alla porta. Quella lunga giornata stava per cominciare, mancavo ancora delle ore alla riunione che poteva cambiare la sua vita. Quando il visitatore su sua richiesta entrò, fu lieta di ricevere una gradevole visita inattesa. «Ma che bella sorpresa, ma che ci fai qui a Richmond? Pensavo che fossi in giro per Londra, Parigi, Roma o per chissà quale splendida città europea.»«Bè, in effetti è così che trascorro le mie giornate, sempre in aereo e nelle stanze d’albergo a fare e disfare le valigie.» Parlò una donna raggiante che il trascorrere degli anni avevano reso ancor più bella e affascinante. Rispose al suo gioco e ricambiò il saluto con un fievole sorriso. Nel suo tailleur grigio serio e rigoroso, Sandy era apparsa improvvisamente davanti agli occhi di Janny. Il suo cuore fece un enorme balzo quando la vide innanzi a lei. Non si vedevano da tanto tempo, si abbracciarono silenziose.
«Lo studio presso il quale lavoro adesso mi ha spedito qui negli Stai Uniti, per alcune ricerche; è stato così gentile da permettermi di venire anche qui, nella mia vecchia e fantastica città.»«Quando sei arrivata?» Chiese Janny curiosa.«Sono  in città da un paio di giorni, ma devo ripartire domani mattina presto.»«Oh no, che peccato, scappi subito via. Ma perché non ti sei fatta viva subito, ci saremmo potute incontrare con qualche minuto di calma e trascorrere del tempo insieme. Forse questo non è il comportamento più consono da riservare alla tua migliore amica!» Ammonì subito Janny scherzosamente. Cercò di usare un tono leggero, ma aveva avvertito una strana sensazione di amarezza nel constatare che la sua migliore amica, che non vedeva da tanto tempo, giunta in città non si fosse presentata subito da lei. Era in città da un paio di giorni ed era andata da lei solo il giorno prima di partire. Si sentivano spesso tramite internet, ma non era la stessa cosa. Dopo un attimo di riflessione, in cuor suo sapeva qual era il motivo scatenante del suo comportamento, ciò che aveva tenuto lontana Sandy da lei.«Hai ragione, non merito di essere perdonata, forse sarei dovuta venire prima e trovare cinque minuti per noi. Mah... dopo la nostra ultima conversazione non ero sicura che volessi vedermi.» Aggiunse seria la sua voce. Janny incassò il colpo, aveva intuito che cosa si celava dietro quel silenzio: non si era sbagliata.«Ma cosa ti salta in mente? E per quale assurdo motivo non avrei voluto vederti o parlarti?» In verità lo sapeva bene. «Per la nostra ultima discussione, quella di un mese fa’ non ricordi? Hai presente? É da allora che non ci sentiamo, a volte avrei voluto spedirti delle e- mail, ma non sapevo che cosa dirti. Magari non mi avresti risposto ed io ci sarei rimasta male. Non volevo scriverti così come se nulla fosse e al tempo stesso, ho pensato che fossi in collera con me per quel nostro diverbio.» Sandy si era preparata il discorso la sera precedente e la mattina stessa, le sue intenzioni erano crollate nel momento stesso in cui aveva stretto il corpo della sua amica, quando aveva incontrato il suo sguardo e stretto le sue mani.Come la madre di Janny, anche Sandy, la sua migliore amica di sempre, non era contenta del suo matrimonio affrettato con Mark; quando le aveva manifestato il suo dissenso durante l’ultimo contatto telefonico, era nata un’accesa discussione tra le due, esplosa in una vera lite furibonda.
Silenzio.«Ormai è passata, non pensiamoci più.» Disse Janny senza guardarla. Non voleva affrontare il suo sguardo indagatore e accusatorio. Era stato spiacevole litigare con lei, per cosa poi? Per l’uomo che voleva sposare e che sarebbe diventato suo marito; forse la sua amica poteva non condividere la sua scelta, ma non aveva il diritto di giudicarla.«Ne sei sicura Janny? Senza alcuna remora?» Chiese Sandy.«Sì certo, a patto di non prendere nuovamente l’argomento ok?»«Perdonami Janny ma credo che sia impossibile.»«Perché? Non vorrai dirmi che non esistono altre argomentazioni piacevoli tra di noi? Vuoi discutere di nuovo?» Aggiunse con tono più serio.«No, non voglio litigare con te, non sono venuta qui per questo; ci sono stata molto male l’ultima volta. Ma sono anche la tua migliore amica, ti conosco meglio di chiunque altro e, se credo che tu stia facendo l’errore più grande della tua vita, bèh... devo dirtelo e non posso e non voglio tacere.” Disse tutto d’un fiato.«Non succederà.» Disse Janny.«Cosa non dovrebbe succedere.»«Non cambierò idea, se sei venuta qui per questo, prima che tu aggiunga altro ti dico subito che non succederà. Sposerò Mark.» Disse risoluta.«Io non posso davvero credere che tu intenda sposare Mark Folk, ti conosco fin troppo bene e mi rifiuto di crederlo. Janny ti prego...» «Sandy forse sarebbe meglio stroncare subito questa conversazione, non credo che ci porterebbe da nessuna parte se non su strade diverse o addirittura separarci e credimi, è una cosa che non voglio.» Disse Janny risoluta.«Puoi scappare dalla verità se vuoi, ma non puoi da me. Non prima di avermi ascoltato almeno. Tu non ami Mark, e si vede dai tuoi occhi, e da come parli di lui. Non fai che dire che con lui sarai felice e che lui ti renderà la moglie più contenta del mondo ma Janny cara, sai davvero cos' è la felicità? Hai una minima idea di cosa significhi sentirsi felici… felici d’amore?» Chiese imperterrita.«Hai mai sentito il cuore esploderti di gioia quando lo vedi? Hai mai sentito i brividi accarezzarti la schiena a ogni suo sguardo? Fremi al sentire il suono della sua voce? Dimmi sinceramente adesso, tu lo ami? Sei sicura di parlare d’amore quando parli di lui?»
«Questo poi è troppo. Non intendo risponderti e credimi tutto questo non fa che angustiarmi e farmi star male e proprio a pochi giorni dal mio matrimonio. Invece di venire qua a felicitarti e a gioire con me, mi fai questo discorso immondo che mi rifiuto categoricamente di sentire. Possibile che anche tu non abbia fiducia in me?» Rispose in un tumulto di rabbia.Era già la seconda volta che in quello stesso giorno qualcuno metteva in dubbio il suo amore per Mark, ed erano state proprio le persone alle quali voleva più bene al mondo a farlo.Ci fu un interminabile silenzio, poi fu proprio Janny a spezzare quel momento di così difficile comprensione.«Sandy, ti voglio bene e capisco quello che dici o, per lo meno in parte, ma se non ti dispiace preferirei non parlarne più. Ti va di cambiare argomento? Magari potresti parlarmi del tuo nuovo lavoro, mi sembri entusiasta dei tuoi nuovi incarichi.»Sandy si sentiva in colpa, la guardava e leggeva nel suo sguardo quanto avesse bisogno della sua amica proprio in quel momento. Accettò volentieri il suo invito.«In effetti con un divorzio alle spalle non sono proprio una grande esperta di cuore, ma proprio perché so cosa si prova nel veder fallire un’unione profonda come un matrimonio e quanto dolore possa comportare, volevo solo esser sicura che tu stessi facendo la cosa migliore, per te s’intende. Non vorrei vederti soffrire tutto qui.»Janny non ebbe altre parole da aggiungere. In fondo erano amiche da sempre, entrambe figlie uniche avevano scovato l’una nell’altra quel sentimento di fratellanza che pochi hanno il piacere di trovare. Janny aveva paura delle sue parole, per questo reagiva in quel modo ogni volta che si prendeva l’argomento “Mark”. Probabilmente aveva realmente paura che un giorno avrebbe provato quella fantastica magia chiamata amore, una magia dove Mark non era destinato ad essere il suo principe azzurro. Dubbi e incertezze la fecero vacillare mentre Sandy cominciò a parlarne della sua carriera professionale. Sentiva le sue parole, ma la sua mente correva lontana via da quella stanza fredda e inospitale. Non riusciva ad ascoltare.
Sandy parlò del suo nuovo impiego presso uno tra i più famosi studi di Londra, Il Charles’ Company. Parlò di quanto fosse stato difficile per lei potersi ambientare all’inizio, trovare punti d’incontro con i nuovi colleghi, fare nuove amicizie. Le raccontò di quanta diffidenza aveva dovuto contrastare, soprattutto i primi tempi, quando seppur per un breve periodo e solo in alcuni momenti sconforto, aveva avvertito quasi l’esigenza di licenziarsi. Era accaduto dopo aver messo la parola fine al suo matrimonio, lavorava a Londra da tanti anni, lontana dalla sua famiglia e dai suoi amici, aveva pensato seriamente di lasciare tutto per tornare lì, a casa sua, in America, dove l’affetto dei suoi cari avrebbe curato le sue ferite. Poi un giorno aveva deciso di prendere in mano la sua vita e, dopo una conversazione decisa e risolutiva con gli associati dello studio, riuscì a dimostrare chi realmente lei fosse, quanto valesse e soprattutto quanto ci tenesse al suo lavoro. Una vittoria in piena regola. Adesso era una tra le legali più nominate del gruppo, per lavori difficili e complicati il suo nome era sempre il primo della lista. In fondo sia lei che Janny erano cresciute con lo stesso intento, essere le numero uno nella professione che avevano scelto e seguito con passione. Erano delle lottatrici. Niente e nessuno le avrebbe mai fermate. Era giunta alla conclusione che abbandonare quella favolosa opportunità per la sua cariera sarebbe stata una follia. Tutto a causa di stupidi pregiudizi sociali. Lei ben superiore a certe debolezze.«Adesso a dire la verità adesso non ho incarichi importanti, sono affiancata ad altri miei colleghi; ho sprecato tante energie nell’ultimo anno, sai con il divorzio e tutto il resto… Avevo bisogno di una pausa e, così eccomi qua. Non ho un caso da prima pagina, ma non mi lamento, mi sta bene così.» Sandy parlava pacatamente della sua vita, delle scelte anche dolorose che aveva preso coraggiosamente riguardanti la sua vita privata. Nel suo presente era una donna serena, aveva molto lottato, ma finalmente aveva conquistato quella serenità che sembrava essere perduta.«Vedrai che dopo questa piccola pausa le cose miglioreranno ne sono sicura.»«La cosa buffa è che non so ancora quali saranno queste “cose che miglioreranno”.  Ma non mi metto fretta e attendo che il tempo sappia darmi i giusti consigli. Londra è bellissima, ma avevo un po’ di nostalgia di casa mia, per questo ho mollato un po’ con il lavoro. E’ solo un momento un po’ particolare. Questa è una breve visita, ma son sicura che tornerò presto.»Janny rimarcò di come e quando avesse deciso di trasferirsi a Londra, decisione ponderata attentamente ma soprattutto dettata dal cuore. Aveva scelto di seguire suo marito, Sandy non immaginava quale epilogo l’attendeva in terra straniera.« Ero innamorata e sappiamo che l’amore a volte fa fare cose assurde. Ma non sono pentita, anzi, è stata una bella esperienza uscire fuori dal guscio e vedere che cosa mi offriva il mondo. Certo a mio marito ha offerto una bella segretaria super sexy di cui avrei fatto volentieri a meno, ma pazienza, questa è la vita.»L’ultimo commento era stato accompagnato da due sonore risate. Janny si sentì in colpa per aver risposto a quel modo alla sua battuta, ma Sandy era famosa per la sua autoironia, probabilmente il suo spirito comico, era ciò che l’aveva salvata dal dolore. Janny non aveva dimenticato le telefonate nel cuore della notte della sua amica in preda al pianto e colma di sofferenza. Il tradimento del marito era stato un fulmine per la bella avvocatessa americana, il divorzio un macigno che ancor oggi si trascinava pericolosamente.«Scusami Sandy, non avrei dovuto.»«Scusarti per cosa, per aver riso? Io stessa per prima cerco di ridere del mio fallimento matrimoniale. È successo e basta, meglio riderci che piangerci. Ho già versato troppe lacrime per quel miserabile, mi consola sapere che anche lui ne avrà versate molte quando sono state chiuse le clausole del divorzio. Tradita sì, ma fessa no.»Risero ancora. «E poi mi sono rifatta alla grande.» Aggiunse.«A sì, certo. Come si chiamava? George, Jack…?»«Jarold! Si chiamava Jarold. Un bel fustone di ventidue anni, ma ci pensi? Ho convissuto con quel ragazzone per cinque mesi, un sogno di ragazzo che non sto a raccontarti, per non dire poi di quanto fosse focoso, e poi dicono che gli inglesi sono freddi. Questo non lo era, credimi!»Silenzio.
Trascorsero pochi istanti e di lì a poco le due amiche scoppiarono in un’energica risata che cancellò ogni qualsiasi discrepanza tra loro. La bufera era passata.
 Come un fulmine la riunione si materializzò davanti agli occhi di Janny, seppur a malincuore dovette congedare l’amica per andare a scontrarsi con il nemico. Sì, perché lei sapeva bene che sarebbe stata una vera battaglia in trincea, riuscire a convincere la prestigiosa elitè del consiglio d’amministrazione del suo progetto era un’impresa ardua, ma doveva provarci, aveva tutte le carte in tavola per vincere. Sì, aveva una possibilità, si era detta prima di entrare in ufficio.
«Sono desolata Sandy, ma devo lasciarti, però possiamo rifarci stasera, ti voglio a cena da me a casa. Mia madre ti adora e sono sicura che sarà entusiasta di vederti e abbracciarti.» Aggiunse mentre raccoglieva la carpetta e tutto il materiale da lei congegnato nelle ultime settimane.«Non accetto nessun no, vedrai sarà bello, ti aspetto alle sette stasera.» Asserì senza possibilità di replica alcuna.Sandy cercò di balbettare qualcosa sul suo volo dicendo che si sarebbe dovuta alzare molto presto, ma sapeva che sarebbe stato tutto inutile, in fondo le mancava chiacchierare con la sua amica, le mancava la sua città, le mancava il suo passato. Rivivere i momenti di un tempo sarebbe stato un bel tuffo indietro nel tempo.
Grazie della cortese attenzione, a presto con un nuovo capitolo!

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