14/02/2012 10:38
Non si tratta di reinventare Google. Il motore di ricerca per antonomasia funziona già bene così.
Quella di Massimo Marchiori, informatico dell'Università di Padova, è una sfida diversa.
Quindici anni fa, in un convegno a Santa Clara, fu proprio lui a convincere i giovani Larry Page e Sergey Brin che la ricerca sul web fosse una buona idea imprenditoriale.
La vera sfida di Volunia, il nuovo motore di ricerca italiano, re-inventato dal professor Marchiori è quella di cambiare completamente la prospettiva delle nostre ricerche, scompaginandone la grammatica e ricostruendone l'estetica.
Volunia realizza una dimensione "spaziale" per ogni ricerca su internet, rende visibili i non-luoghi della semantica, convertendo i significati in territori. Eseguendo una qualsiasi query si otterranno dei link che rimandano a una lista di siti, ma ciascuno di questi siti potrà essere rappresentato come uno spazio 3D. Ad esempio il link con la più alta attinenza di contenuto potrebbe essere il palazzo più alto di una città virtuale e sarebbero visibili tutti gli utenti che stanno passando da quelle parti.
Volunia abbandona il caro vecchio ipertesto e espande invece il concetto di mappa fisica: «È una specie di Tom Tom – ha spiegato Marchiori – che ti assiste e ti permette di cambiare punto di vista».
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