Partire, viaggiare, tornare. E di nuovo si ricomincia con la ruota, il cerchio di voli, coincidenze, viaggi, lingue straniere, che sta prendendo sempre più piede e importanza nella mia vita. Adesso sono a casa :) Non sono sparita, mi sono solo presa una settimana di tempo per riambientarmi nella mia piccolissima, minuscola cittadina. Che dire.. l'esperienza sevillana è stata meravigliosa. Ho avuto modo di conoscere persone stupende e ho anche avuto l'immensa fortuna di trovarmi con 13 coinquilini (si, 13, lo so casa mia era un ostello arredato Ikea) con cui sono andata d'accordo fin dal primo giorno. Dopo la diffidenza iniziale, ci siamo studiati e "annusati" a dovere, instaurando legami e amicizie che spero di poter continuare a coltivare. Le persone che ho frequentato mi hanno dato tanto a livello umano, così tanto da sentirmi diversa, più completa. In soli 3 mesi ho potuto conoscere profondamente ragazzi e ragazze totalmente sconosciuti. E' assurdo se ci pensate...e stupendo!Voglio permettermi di consigliare a tutti voi di viaggiare, di vivere i Paesi stranieri, di imparare le lingue e di mangiare i loro piatti (per piacere, smettiamo di cercare ristoranti e pizzerie italiane fuori casa!!!). Fate l'Erasmus, fate i tirocini post laurea e, se potete permettervelo, armatevi di pazienza e voglia di fare e partite! Conoscete gente, italiani, stranieri, ragazzi del luogo.. l'importante è conoscere, allargare il giro di conoscenze e i propri orizzonti.
Quello che ho vissuto è stato impagabile, nonostante Sevilla abbia il risvolto della medaglia. I sevillani sono molto "polentoni", con poca voglia di lavorare e anche di pulire la città! Il caldo ci ha uccisi, con i suoi 50° fino alle 18:00 (che poi si abbassavano a 45) non ci ha dato la possibilità di godere a pieno della città e di gustarcela ad ogni ora del giorno e della notte; la città si svuotava letteralmente il sabato e la domenica non volava una mosca.
In compenso ho vissuto l' Andalucia.