Il clima è rovente perchè, c’è chi al contrario, ritiene il Parlamento delegittimato e vogliono il voto subito con il Mattarellum. Non è scontato il ritorno al proporzionale come molti temono e qualcuno spera. La sentenza della Corte Costituzionale è un elisir di lunga vita per il governo. Con calma bisogna pensare a una legge condivisa e intanto l’attuale governo può lavorare per tutto l’arco del prossimo anno. Grillini e Forza Italia parlano di totale delegittimazione delle Camere e minacciano le dimissioni di massa.
La frittata è fatta e ognuno la pensa a modo suo. Quel che c’è di sicuro è che il Porcellum non c’è più. Non si potrà votare con il sistema elettorale con i nominati e con il premio di maggioranza senza soglia. Il tempo stringe, il Parlamento deve battere un colpo prima della pubblicazione della motivazione della storica sentenza quando ne decorreranno anche gli effetti giuridici con l’abolizione del premio di maggioranza senza soglia.
Il problema è vedere chi prenderà l’iniziativa, dunque è la volontà politica del Parlamento, che dovrebbe dimostrare di averne a sufficienza. E bisognerà convincere tutti. È duello istituzionale tra Camera e Senato. Ora ci vuole sul serio una volontà politica. Non si può riportare l’orologio indietro al ’93, alla prima Repubblica con proporzioanle e preferenza unica. Ci vuole la riforma. Tornare alle urne senza un accordo di riforma parlamentare vorrebbe dire votare con il proporzionale e riprodurre larghe intese anche nella prossima legislatura.
In attesa di capire cosa succederà i tempi si allungano.
Polemiche e pareri diversi. Si ripropone il solito caos tra Camera e Senato. Il rischio è che ora tutta la politica si metta a parlare, discutere, litigare della legge elettorale mente ancora una volta i dati reali diventano sempre più allarmanti. Le famiglie italiane si sono sempre più impoverite. Oltre il dovuto, nell’arco di una crisi che è