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I “giganti del mare” tornano a Venezia

Creato il 20 marzo 2014 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

showposterE il Tar del Veneto rimette tutto in discussione e fa riaprire la laguna di Venezia al transito delle grandi navi da crocera.  TgLa7 cronache manda in onda il servizio spiegando che dopo la battaglia ambientalista e l’accordo tra il sindaco e i ministri, i giudici hanno dato ragione ad alcune imprese portuali che avevano presentato ricorso. Da aprile, dunque,  torneranno a sfilare nel Bacino di San Marco le Grandi navi, pienamente “riammesse” in laguna dalla sospensiva concessa dal Tar al ricorso presentato da Venezia Terminal Passeggeri contro i limiti di tonnellaggio imposti dal Governo e dall’ordinanza impegnata dalla Capitaneria di Porto.

È una storia senza fine  quella del passaggio delle grandi navi da crocera nella laguna veneziana. Il p

ansa - manila alfano - CROCIERE: COSTA RIPARTE DA 'FASCINOSA', NAVE TRANSITA LUNGO CANALE A VENEZIA
recedente governo con un provvedimento aveva posto dei limiti al traffico marittimo, ma il Tar ha ribaltato tutto e la storia continua…

Tutto come prima, perché è crollato il fragilissimo impianto normativo che aveva previsto la riduzione del 12 per cento del traffico delle navi da crociera a Venezia e i limiti di tonnellaggio stabiliti per il 2015 dalla stessa Autorità portuale di Venezia, che vietavano l’ingresso dalla bocca di porto del Lido alle navi di stazza superiore alle 96 mila tonnellate.

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Una storia quella delle grandi navi a Venezia che a questo punto sembra non aver più fine e destinata a creare altre polemiche perchè questa risoluzione va decisamente contro a quello che il governo Letta non più tardi di quattro mesi fa aveva deciso per il bene della città lagunare. L’ordinanza, dicono i giudici sarebbe in contrasto con il decreto Passera-Clini nato a pochi mesi dal disastro della Costa Concordia. Il decreto aveva subordinato i limiti del traffico alla disponibilità di vie alternative praticabili rispetto a quelle vietate. Vie che però ad oggi non sono ancora state create.

Non solo, i magistrati sono entrati anche nel merito della questione valutando che nel provvedimento non sono stati ben ponderati gli effettivi rischi della navigazione delle navi-mostro in laguna.  “Non appare sostenuta da una adeguata attività istruttoria preliminare, volta all’identificazione dei rischi connessi ai traffici nei canali in questione e ai transiti delle navi con stazza superiore a 40.000 tonnellate”.

Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia: “Direi che la pronuncia del Tar è indifferente , sotto questo profilo perchè l’impegno del governo dovrà essere rispettato nei confronti dell’opinione pubblica mondiale, quindi un atto amministrativo illegittimo che può essere superato con un altro atto ammin

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istrativo”.

C’è invece chi è convinto che quelle navi siano ecologicamente perfette e che mai e poi mai potrebbero avere incidenti. Roberto Perocchio, a.d. Venezia terminal passeggeri: ” È chiaro che dal punto di vista tecnico le scelte compiute sono state irrazionali e dettate dall’emotività. Abbiamo sempre sostenuto che il porto di Venezia è un porto perfettamente attrezzato e strutturato per navi fino a 340 tonnellate”.

Ricorso su ricorso. E se le misure alternative non fossero così facili da individuare? Le grandi navi continueranno a sfilare nei secoli dei secoli e amen. Inquinamento atmosferico, sicurezza, difesa dell’ecosistema lagunare, queste solo alcune delle ragioni per le quali le grandi navi non dovrebbero navigare nella Laguna di Venezia. Poco importa.  Paolo Costa, presidente dell’autorità portuale veneziana aveva parlato anche, qualche tempo fa, di inquinamento v

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isivo che queste navi provocano negli occhi di chi le guarda una volta entrate in laguna, ma,”Venezia è sempre stata un porto e tale deve restare. Spostare sulla piattaforma d’altura anche le crociere non si può“. Ha la precedenza il business della lobby crocieristica.

Le grandi navi, quindi proseguiranno tra una protesta e un ricorso, fino a quando, finalmente, non si troveranno delle vie alternative che a oggi sembrano difficili da realizzare.


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